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Il Tester Digitale

Il tester, detto anche multimetro, è uno strumento che può essere alimentato a batterie o a tensione di rete e ci permette di effettuare diverse misurazioni nel campo elettrico ed elettronico diventando uno strumento indispensabile sia per un uso hobbistico che per un uso professionale.

Indice

Premessa

L’idea di scrivere questo "articolo" mi era passata per la testa svariate volte ma ho sempre pensato che in una comunità di elettronici ed elettricisti spiegare il funzionamento del tester fosse un po’ come per un meccanico spiegare ad un altro meccanico l'utilizzo di un kit di chiavi inglesi.
Navigando tra i vari argomenti presenti nel forum ho scoperto però che non è un argomento poi così banale poiché spesso arrivano nuovi utenti che si avvicinano al mondo dell’elettronica e dell’elettricità in generale senza avere la più pallida idea di come si utilizzi e delle potenzialità di un tester.
Spero che il mio contributo potrà essere utile a qualcuno.

Cos'è il tester

Il tester, detto anche multimetro, è uno strumento che può essere alimentato a batterie o a tensione di rete e ci permette di effettuare diverse misurazioni nel campo elettrico ed elettronico diventando uno strumento indispensabile sia per un uso hobbistico che per un uso professionale.

Il Tester Digitale

Il Tester Digitale

Esistono svariati modelli di tester e si suddividono principalmente in analogici e digitali con la possibilità di implementare diverse funzioni utili per le varie misurazioni. Si parte dai modelli più semplici, che ci permettono di misurare la tensione e la resistenza, fino a modelli più complessi, in grado di misurare anche corrente, temperatura, frequenza e addirittura di salvare ed elaborare dati sul computer.

La sigla CAT

Prima di analizzare il funzionamento e le caratteristiche del tester mi sembrava opportuno dare uno sguardo veloce alle varie categorie di misura riguardanti la norma CEN EN61010-1 che tratta le prescrizioni di sicurezza per apparecchi elettrici di misura, controllo e per l'utilizzo in laboratorio.
Riassumendo in modo molto generico:

  • CAT I: per misure di tensioni e correnti ridotte come in elettronica;
  • CAT II: per misure di apparecchiature collegate direttamente alle prese monofase;
  • CAT III: per misure su impianti elettrici civili e industriali;
  • CAT IV: per misure di tensioni e correnti molto elevate effettuate all'origine di un'installazione in bassa tensione.

La sigla CAT la troviamo, oltre che in prossimità delle boccole del tester, anche sui puntali per le misurazioni che dovranno essere scelti in caso di sostituzione di una categoria, tensione e corrente nominale uguale o maggiore di quella del tester.

Il Display

Il display serve per visualizzare le cifre ed altre indicazioni relative alla misura effettuata e su quelli più complessi possono venire visualizzati anche valori comparativi, misure di minima e di massima,frequenza e duty cycle, stato della batteria dello strumento e altre informazioni.

Il Display

Il Display

I fattori fondamentali che riguardano il display e influenzano la scelta di un tester sono la risoluzione, le cifre e i punti di risoluzione, la precisione.

La risoluzione del display indica la "precisione" della misura in base alla scala scelta e possiamo trovare le varie risoluzioni sul manuale di istruzioni del tester.
Se, per esempio, imposto sul tester un fondo scala di 2V ed ho una risoluzione di 0.001V, vuol dire che con questa impostazione riesco a misurare variazioni di 1mV, cosa che non mi sarebbe possibile impostando come fondo scala 20V poiché ho una risoluzione di 0.01V ovvero 10mV.
Già da questo breve esempio possiamo iniziare a capire l’importanza nello scegliere la scala corretta in base alla misura che dobbiamo fare.

Le cifre e i punti di risoluzione vengono utilizzate analogamente per descrivere la risoluzione.
Prendiamo, per esempio, un display LCD da 3 ½ con lettura massima 1999 punti più segno e punto decimale. Significa che il tester visualizzerà in lettura 3 cifre più una "mezza" cifra più il punto decimale e il segno. La ½ cifra è sempre la più significativa come valore e assume nello specifico soltanto il valore di 0 e 1.
Possiamo capire meglio con un esempio pratico impostando il fondo scala del tester a 2V e andando a misurare la tensione su una pila da 1.5V.
Posizionando i puntali ai due poli della pila sul display leggiamo un valore di -1.287 e, analizzando il caso specifico, abbiamo che:

  • il segno ci indica che i puntali sono invertiti rispetto alle polarità della pila;
  • le 3 cifre sono rappresentate dai valori 287;
  • la ½ cifra, quella più significativa, è 1.

La ½ cifra visualizzerà nel caso specifico o il valore 0 o il valore 1; una volta raggiunti i 2V il tester visualizzerà soltanto un 1 indicativo che la misura è fuori scala massima. Quindi, restando sempre sulla scala dei 2V, si arriverà a visualizzare da un minimo di 0.000V a un massimo di 1.999V, dopo di che il tester visualizzerà il simbolo 1 di fuori scala.
Esistono tester con varie risoluzioni del display: se, per esempio, prendiamo un LCD da 3 ¾ con lettura massima 3999 punti, significa che la cifra più significativa potrà assumere valori da 0 a 3. Nello specifico avremo una visualizzazione dei valori che varia da 0000 a 3999.
In breve, con ½ avrò la cifra più significativa che potrà assumere valori da 0 a 1 mentre con ¾ la cifra significativa potrà assumere valori da 0 a 3.
I punti di risoluzione, invece, vengono utilizzati per indicare la cifra massima che verrà visualizzata sul display.

La precisione indica l’errore percentuale relativo alla misurazione più un numero che indica di quanto può variare la cifra meno significativa della lettura relativamente all'errore percentuale.
Per spiegarlo in termini più semplici prendiamo per esempio un tester che come precisione nella misura della tensione indica +-(0.8% Lettura + 1dgt).
Significa che, se noi impostiamo il tester con fondo scala 200V e leggiamo sul tester una misura di 100.0V, considerando solo l’errore percentuale abbiamo un valore reale compreso tra 99.2V e 100.8V. A questo valore dobbiamo togliere e aggiungere 1dgt dalla cifra meno significativa, quindi il reale valore della misura sarà compreso tra 99.1V e 100.9V.

Il selettore di funzioni

Il selettore di funzioni ci permette di scegliere sia il tipo di grandezza da misurare sia la portata massima della grandezza stessa.

Il Selettore di Funzioni

Il Selettore di Funzioni

Se osserviamo il selettore dei primi due tester notiamo che le varie grandezze misurabili sono racchiuse in gruppi che a loro volta contengono dei numeri relativi al fondo scala massimo della grandezza stessa.
Analizzando nello specifico il primo tester abbiamo quattro gruppi con relativi sottogruppi e procedendo in senso orario abbiamo:

Prova Diodi e Prova Continuità
Spostando il selettore sul simbolo del diodo possiamo provare se un diodo è ancora integro o meno e sul display viene visualizzato il valore di Tensione di soglia in polarizzazione diretta espressa in mV. Il tester visualizzerà il simbolo di fuori scala se i puntali sono invertiti rispetto alla polarità del diodo o la giunzione P-N del diodo è danneggiata mentre se la giunzione è in corto il tester visualizzerà 0mV.

La prova di continuità è rappresentata dal simbolo appena sopra il diodo. Questa funzione è relativamente utile poiché il tester segnala la continuità con un suono solo se la parte di circuito analizzata risulta inferiore ad una soglia prestabilita di resistenza che può variare, in base al modello del tester, su valori approssimativi di 100/50ohm.

Misure di Tensione in continua

Fondo Scala Risoluzione Precisione
2V 0.001V +-(0.8%Lettura+1dgt)
20V 0.01V +-(0.8%Lettura+1dgt)
200V 0.1V +-(0.8%Lettura+1dgt)
600V 1V +-(0.8%Lettura+1dgt)


Misure di Tensione in alternata

Fondo Scala Risoluzione Precisione
200V 0.1V +-(1.5%Lettura+10dgt)
600V 1V +-(1.5%Lettura+10dgt)


Misure di Resistenza

Fondo Scala Risoluzione Precisione
2kΩ 0.001kΩ +-(1.0%Lettura+3dgt)
20kΩ 0.01kΩ +-(1.0%Lettura+3dgt)
200kΩ 0.1kΩ +-(1.0%Lettura+3dgt)
2MΩ 0.001MΩ +-(1.0%Lettura+3dgt)


Nell'ultimo tester sul selettore funzioni vengono visualizzate soltanto le grandezze perché è un tester con la funzione di selezione automatica del fondo scala, più nota come funzione Auto Ranging. I tester con fondo scala automatico selezionano il fondo scala massimo più appropriato in base alla misura che stiamo effettuando permettendo comunque di disattivare tale funzione e di scegliere il fondo scala manualmente. In base al modello del tester potremmo trovare o sul selettore o in un tasto separato la funzione HOLD. Questa funzione ci permette di bloccare l'aggiornamento della misura e risulta particolarmente utile in caso la misura oscilli velocemente rendendo difficoltosa la lettura.

I terminali di ingresso e i cavetti

I terminali di ingresso, più comunemente chiamati boccole, sono i "fori" che troviamo alla base del tester e servono per collegare i cavetti con i quali poi potremo andare ad eseguire le misure. Il numero di boccole dipende dal tipo di tester e da quali misure è in grado di eseguire. Come possiamo vedere nelle immagini si parte da tester portatili che hanno solo due boccole per arrivare a tester che ne hanno quattro.

I terminali di ingresso

I terminali di ingresso, come già detto sopra, sono i "fori" che troviamo alla base del tester che ci consentono di collegare i cavetti per poter effettuare le misure.
Vicino le boccole troviamo delle sigle e simboli che ci permettono di capire quale uso specifico è riservato alla singola boccola. Oltre ai simboli ci sono anche delle linee che uniscono le boccole in modo da farci capire come collegare i puntali al tester per effettuare le misurazioni e spesso, in prossimità delle linee o delle boccole, troviamo anche il valore massimo misurabile.

I Terminali di Ingresso

I Terminali di Ingresso

In tutti i tester c'è una boccola, normalmente di colore nero, chiamata COM ed è la boccola comune che utilizzeremo per tutte le misure e dove andremo a collegare il cavetto nero del tester. Le altre tre boccole, normalmente di colore rosso e dove andremo a collegare il cavetto rosso, hanno scopi specifici e solitamente una boccola viene utilizzata per le misure di tensione, resistenza, prova di continuità, prova dei diodi ecc..ecc.. mentre le altre due boccole sono riservate per le misure di corrente.
Le due boccole riservate alla misura di corrente hanno due scale diverse e servono per avere misure più precise selezionando ovviamente la scala corretta in base alla boccola utilizzata.
Per esempio sul tester centrale posso tranquillamente misurare 1.5A sia sulla boccola da 10A (con relativa selezione della scala da 10A) che su quella da 2A (con relativa selezione della scala 2A) ma è anche ovvio che se faccio la misura sulla boccola da 2A avrò una precisione maggiore rispetto alla boccola da 10A. Nell'ultimo tester, essendoci una differenza maggiore tra le due boccole, l'esempio sopracitato diventa ancora più chiaro. Ovvero potrei tranquillamente andare a misurare 100mA col tester collegato alla boccola da 10A ma è ovvio che se eseguo la stessa misura sulla boccola con portata massima 400mA avrò una misura più precisa.
Praticamente in un tester come quello sopracitato la boccola da 10A può essere utilizzata solo se il selettore sarà posizionato sulla relativa scala da 10A, altrimenti riporterà valori completamente sbagliati.
Analogamente la boccola da 2A va utilizzata per misure relative ai 2A o minori sempre selezionando opportunamente la scala da utilizzare. Le due tabelle rendono il tutto molto più chiaro.

Tester Normale

Boccola Tester Scale Selezionabili Protezione Boccola
10A 10A UNFUSED 20A 15 sec MAX
2A 2A 2A MAX FUSED
2A 200mA 2A MAX FUSED
2A 20mA 2A MAX FUSED
2A 2mA 2A MAX FUSED
2A 200µA 2A MAX FUSED
2A 20µA 2A MAX FUSED


Tester con funzione Auto-Ranging

Boccola Tester Scale Selezionabili Protezione Boccola
A A 10A MAX FUSED
mA/µA mA 400mA MAX FUSED
mA/µA µA 400mA MAX FUSED


Sempre sulle boccole riguardanti le misure di corrente, oltre alle indicazioni che riguardano la portata massima, troviamo anche le scritte FUSED o UNFUSED che indicano rispettivamente se gli ingressi hanno dei fusibili a protezione o se non li hanno.
Con la scritta 2A FUSED si indica che la boccola per misurare la corrente è protetta da un fusibile da 2A e quindi oltre i 2A il fusibile si brucerà proteggendo il tester.
Con la scritta 10A UNFUSED si indica che la boccola per la misurazione non ha alcun fusibile di protezione e spesso è accompagnata da un ulteriore scritta, 20A 15sec MAX o simile, che indica che il tester può sopportare massimo per 15 secondi una corrente superiore ai 10A e al massimo di 20A: superati i 15 secondi si andrà a danneggiare il tester.

I cavetti

In ultimo, ma non meno importanti, i cavetti del tester che possiamo definire come la parte più importante per la nostra sicurezza perché al momento della misura sono l'unico isolamento che abbiamo dall'impianto elettrico.
Come già accennato all'inizio, in caso di sostituzione o di un nuovo acquisto bisogna scegliere i cavetti di una categoria, tensione e corrente nominale uguale o superiore a quelle indicate sul tester.
Se notiamo sui cavetti qualche difetto o se li abbiamo danneggiati è opportuno sostituirli.
Concludendo, i cavetti del tester ci permettono di effettuare misure in sicurezza e tra i più comuni troviamo, oltre ai normali puntali, i cavetti a coccodrillo.
Nella foto sotto a sinistra i cavetti a coccodrillo che vengono utilizzati in ambito elettronico mentre a destra alcuni cavetti coi puntali tra i quali una coppia in CAT II, una in CAT III e una coppia per uso elettronico.

Cavetti a Coccodrillo e Cavetti coi Puntali

Cavetti a Coccodrillo e Cavetti coi Puntali

Ovviamente per un uso hobbistico riguardante l'elettronica, dove le tensioni e correnti sono estremamente basse, nessuno ci impedisce di auto costruirci dei cavetti a coccodrillo o coi puntali, basta avere gli accessori giusti. Sempre parlando di accessori, anziché comprare una sonda di temperatura per il tester, avendo già a disposizione una sonda compatibile, in questo caso una K type, possiamo sostituire la spina con due connettori a banana risparmiandoci l'acquisto.

Accessori e Modifiche

Accessori e Modifiche

Come effettuare le misure in pratica

In questa sezione cercherò di spiegarvi, aiutandomi con delle immagini, alcune delle misure possibili. Ovviamente, non mi è possibile riportare tutti gli esempi di misurazione, sui vari circuiti; mi limiterò a spiegare, in maniera generica, le misurazioni più comuni. Potete trovare alcune prove pratiche su articoli pubblicati da altri utenti oppure, usando la funzione cerca, potete trovare delle discussioni riguardanti misure specifiche nel forum.
Cercando nei vari articoli ho trovato due utenti, Attilio e mir.

Pubblicati da Attilio:

  • L'autoritenuta: in questo articolo trovate spiegata, in modo molto semplice, l'autoritenuta. All'interno dell'articolo trovate l'esempio pratico su come testare i contatti di un pulsante o di un relè

Pubblicati da mir:

  • I fusibili nei dispositivi elettronici: oltre alla spiegazione sui fusibili, troverete come eseguire il test per verificarne l'integrità con un multimetro analogico. Sostanzialmente non cambia nulla e per chi, come me, ne ha solo sentito parlare, o li ha solo visti di sfuggita, bisogna tenere presente che sul multimetro analogico la scala di misura degli ohm è rovescia rispetto alle altre scale di misura: quando la lancetta è completamente a sinistra, abbiamo il valore di "fuori scala", mentre, se la lancetta è completamente a destra, abbiamo 0Ω
  • Verifica di un diodo con il multimetro: in questo articolo le verifiche sono effettuate con un multimetro digitale
  • Verifica di un transistor bjt: viene spiegato come verificare un transistor bjt.

Nella maggior parte dei casi sappiamo già pressapoco quali valori andremo a misurare e selezioneremo già il fondo scala più appropriato. Quando non conosciamo il valore della grandezza da misurare, è opportuno partire dal fondo scala più alto per poi, una volta letta la misura, selezionare il fondo scala più appropriato per ottenere una misura più precisa.

Misure di Tensione

Per misurare una tensione bisogna sapere qual è la massima tensione misurabile dal tester e non misurare mai tensioni che superino i limiti del tester, perché rischiereste, oltre che rovinare lo strumento, di esporvi a probabili shock elettrici. Sia per misure di tensione alternata (AC), sia per misure di tensione in continua (DC), il procedimento da seguire è il seguente:

  • Colleghiamo i puntali al tester inserendo il cavetto nero sul terminale COM e il cavetto rosso sul terminale V/Ω
  • Selezioniamo il fondo scala appropriato
  • Posizioniamo i puntali nei punti dove vogliamo andare a misurare la tensione


AC

Per misurare una tensione alternata, per esempio su una presa (foto sotto a sinistra), è necessario impostare il fondo scala a una portata che sia superiore ai 230V nominali, che presumiamo di trovare in un impianto monofase. Conseguentemente, andremo a spostare il selettore nella sezione tensione alternata e andremo a selezionare una portata superiore ai 230V, ovvero 700V. La scelta dei 700V è obbligata dal fatto che, nel mio caso, la scala appena più bassa è 200V e quindi, se selezionassi i 200V, avrei senz'altro una misura fuori fondo scala. Nelle prese "nuove" bisogna inserire i puntali contemporaneamente, per via della protezione posta sui fori. Lo scopo della protezione è appunto di evitare che si riesca ad infilare un oggetto metallico, per esempio un cacciavite, in uno dei fori delle presa, esponendosi ad un eventuale rischio di shock elettrico. Se provate ad inserirli uno alla volta, non riuscirete a farlo, almeno che non rompiate la protezione. Una volta inseriti i puntali, è necessario inclinarli leggermente e senza sforzare, in modo da garantire il contatto dei puntali all'interno della presa.
Nella foto sotto a destra ho realizzato un "circuito elettrico" che mi servirà per mostrarvi come effettuare le misure.
Ho inserito i mammut sia per le misure di tensione, che per le misure di corrente e i tre fili, che fanno il ponte tra la spina e la presa volante, servono per farvi capire, senza stravolgere il circuito, l'inserzione del tester per misurare la corrente.

Test Tensione presa e Circuito

Test Tensione presa e Circuito

Sotto, vediamo come misurare la tensione tra fase e neutro, direttamente sul circuito.

Misura di tensione

Misura di tensione

DC

Per l'esempio della misura in continua, prendiamo in esame una spina jack da 2.1mm con positivo centrale.
Ho preso in esempio il jack per il semplice motivo che, la maggior parte delle volte, ci troviamo per le mani un alimentatore e, per vari motivi, non conosciamo la tensione in uscita e nemmeno se il centrale è positivo o negativo. Ho impostato il fondo scala a 200V in continua, facendo finta di non conoscere la tensione in uscita.
Nell'immagine, vediamo come controllare se il contatto centrale è positivo o negativo. Per verificare il jack bisogna posizionare un puntale all'esterno del connettore (nelle foto mi sono aiutato con un coccodrillo) e l'altro puntale all'interno.
Nell'immagine a sinistra i puntali sono collegati in modo corretto rispetto al connettore (positivo centrale e negativo esterno), la tensione è di 13.9V e, in questo modo, abbiamo la conferma che il centrale è positivo.
Nell'immagine a destra i puntali sono collegati in modo "sbagliato" (negativo centrale e positivo esterno), la tensione è di -12.1V; la lettura negativa indica che i puntali, rispetto al connettore, sono collegati in modo sbagliato, confermandoci nuovamente che il centrale è positivo.

Jack 2.1mm Centrale Positivo

Jack 2.1mm Centrale Positivo

Nella foto qui sotto volevo mostrarvi, in pratica, un esempio di lettura fuori scala. Il tester è impostato con fondo scala a 2V e, come potete vedere dalle immagini, finché resto sotto i 2V, il tester visualizza la misura mentre, appena arrivo a 2V, il tester visualizzerà l'ormai noto simbolo di fuori scala.

Esempio scala 2V Fuori scala

Esempio scala 2V Fuori scala

Misure di Corrente

Per misurare la corrente, come per le misure di tensione, bisogna sapere all'incirca quali valori andremo a misurare per evitare di rovinare il tester o di esporci a rischi inutili misurando correnti che vanno ben oltre la portata del tester. Dobbiamo inoltre porre particolare attenzione quando andremo a testare circuiti che contengono condensatori ad alta tensione, che dovranno essere scaricati prima dell'inserzione del tester e prima di ripristinare il circuito.
OVVIAMENTE per scaricare i condensatori non bisogna cortocircuitarli ma bisogna farli scaricare su una resistenza opportunamente dimensionata.
NON COLLEGARE MAI i puntali del tester, quando impostato come amperometro, in parallelo ad un circuito perché brucereste il tester e rischiereste di farvi male.

Per misurare la corrente di un circuito, sia in alternata che in continua, bisogna:

  • Collegare i puntali al tester inserendo il cavetto nero sul terminale COM e il cavetto rosso sul terminale 10A (le sigle variano da tester a tester in base alle caratteristiche)
  • Selezionare il fondo scala appropriato anche in funzione della boccola scelta
  • Sezionare il circuito da testare
  • Scaricare se necessario i condensatori
  • Inserire il tester in serie al circuito
  • Alimentare il circuito per leggere la misura
  • Sezionare nuovamente il circuito
  • Scaricare nuovamente i condensatori
  • Ripristinare il circuito e ridare tensione

AC

Le misure di corrente alternata non vengono più eseguite in questo modo, tranne che in alcuni casi particolari. All'inserzione del tester si preferisce utilizzare la pinza amperometrica che, nonostante sia meno precisa di un tester, ha il vantaggio di poter effettuare le misure in modo rapido, sicuro e senza creare disservizi.
Nell'immagine viene mostrato il circuito completo con il tester inserito nel circuito.

Circuito con inserzione amperometrica del tester

Circuito con inserzione amperometrica del tester

Dettaglio inserzione

Dettaglio inserzione

Come possiamo vedere dalla foto (Dettaglio inserzione) il tester, quando utilizzato come amperometro, è da considerarsi come il filo blu che era collegato al circuito precedentemente. Praticamente la corrente, anziché passare attraverso il filo blu, passa attraverso il tester in modo tale da riuscire a fare la misura.
Precedentemente vi avevo detto di non collegare assolutamente il tester in parallelo a un circuito quando è selezionata la funzione amperometrica, per il fatto che il tester è da considerasi come il "filo blu": per poter fare la misura in modo corretto, il tester avrà una resistenza bassissima, come un filo, e se lo mettiamo tra fase e neutro, nella speranza di misurare la corrente, provocheremo un bel cortocircuito, con la conseguenza che il tester passerà a miglior vita se non è protetto da fusibili, o, se lo è, non gli farà di certo bene.
Adesso che abbiamo capito che per il tester passa la corrente, viene automatico pensare di effettuare una buona connessione tra i puntali e il circuito, in modo da non creare falsi contatti.
Nella foto sotto le misure di corrente con diverse scale; come vi ho spiegato prima, sono partito dalla scala più grande per poi scegliere la scala corretta.

Scale tester

Scale tester

Nell'immagine a sinistra ho selezionato, non conoscendo il valore effettivo della misura, la scala più grande (10A) e ho inserito il puntale nell'apposita boccola. Come potete notare il tester visualizza 0.10A. A questo punto avrei potuto scegliere direttamente la scala da 200mA, sempre inserendo il cavo nella boccola corretta, ma ho preferito passare per la scala dei 2A per mostrarvi la precisione delle misure in base alla scala selezionata.
Nell'immagine centrale selezionando la scala 2A abbiamo un risultato molto più preciso 0.111A (alcuni tester, essendo lo 0 non significativo, non lo visualzzano), mentre nell'immagine a destra con la scala corretta 200mA otteniamo la misura più precisa effettuabile con questo tester 113.2 mA.

DC

Per la misura di corrente in continua ho recuperato una vecchia lampadina per auto a 12V. Nell'esempio riportato, ho alimentato la lampadina a 4.2V per avere una misura di corrente intorno ai 200mA. Nell'alimentatore utilizzato, siccome il voltmetro analogico ha una risoluzione di 100mA con fondo scala a 3A, ho inserito un deviatore che mi consente di poter collegare, in modo veloce e pratico, un tester per poter effettuare misure più precise; in ogni caso, il tester per le misure amperometriche, va inserito in serie al circuito.
Nell'immagine la misura di corrente della lampadina letta sull'amperometro analogico: negli amperometri analogici professionali sotto la lancetta viene inserito uno specchio lungo la scala di misura per poter effettuare una lettura precisa, cosa non possibile con questo amperometro perché la lettura dipende da quanto riuscite a mettervi perpendicolarmente allo strumento.

Lampadina Auto 12V Amperometro Analogico

Lampadina Auto 12V Amperometro Analogico

Nell'immagine sotto la misura fatta col tester. Il fondo scala, vista già la misura sull'amperometro analogico, è impostato sui 2A in continua (la scala appena più grande dei 200mA) e la misura è di 0.213A e, come potete vedere, se imposto il fondo scala a 200mA, il tester va fuori scala.

Scala 2A e Scala 200mA

Scala 2A e Scala 200mA

Se la misura visualizzata è negativa, per esempio -2V, significa che i puntali sono invertiti rispetto alle polarità del circuito.
Sotto due esempi: a sinistra, il collegamento con i coccodrilli inseriti in modo corretto mentre, a destra, i coccodrilli con le polarità invertite.

Inserzione Amperometrica

Inserzione Amperometrica

Misure di Resistenza

Quando andiamo a misurare la resistenza, per esempio in un circuito, è importante verificare che non ci sia tensione e che non ci siano dei condensatori, che eventualmente andranno scaricati. Inoltre, per avere una misura affidabile, è sempre meglio sezionare, almeno da un lato, la parte di circuito da analizzare.
Per eseguire la misura:

  • Colleghiamo i puntali al tester inserendo il cavetto nero sul terminale COM e il cavetto rosso sul terminale V/Ω
  • Selezioniamo il fondo scala appropriato
  • Scarichiamo eventuali condensatori
  • Sezioniamo il circuito
  • Posizioniamo i puntali ai capi della resistenza o circuito da analizzare
  • Ripristiniamo il circuito

Se selezioniamo la portata MΩ è necessario aspettare qualche secondo perché la misura si stabilizzi.
La funzione per misurare la resistenza, usata similmente alla prova di continuità, è utile anche per verificare il funzionamento di alcuni componenti (per esempio, i collegamenti su un cavetto, verificando la corrispondenza tra connettore e fili), oppure per scoprire la corrispondenza tra i fili di un impianto elettrico (praticamente, ogni volta che non sia possibile seguire a "vista" il filo, la parte del circuito, o ogni volta che il collegamento interno di qualche componente non sia chiaro).
Nell'immagine il test per verificare i collegamenti di un cavo audio. Come si può vedere, il connettore è composto da tre parti di "contatto" isolate da un anello di plastica. Ognuna di queste tre parti corrisponde ad un filo e, con il tester impostato sulla scala dei KΩ, andiamo a verificare le varie corrispondenze. Nell'immagine, viene mostrato un esempio su come verificare il collegamento del filo rosso che corrisponde alla sezione centrale del connettore.
Le altre verifiche mi hanno portato alla conclusione che il filo bianco è collegato sulla punta del connettore mentre, i due fili di rame nudo (schermatura), che troviamo sia sul filo rosso che su quello bianco, sono collegati alla base del connettore.

Verifica collegamento connettore e fili di un jack audio

Verifica collegamento connettore e fili di un jack audio

Nell'immagine un esempio, con un blocchetto d'accensione di un auto, per verificare la corrispondenza tra i fili e il contatto adibito all'accensione del quadro. In particolare, viene visualizzato lo stato del contatto e i fili corrispondenti allo stesso, in funzione della posizione della chiave: a sinistra, lo stato del contatto con la chiave inserita (quadro dell'auto spento, contatto aperto), mentre, a destra, lo stato del contatto con la chiave sulla posizione ON (quadro dell'auto acceso, contatto chiuso).

Verifica funzionamento Blocchetto Accensione

Verifica funzionamento Blocchetto Accensione


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Attilio:
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Commenti e note

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di ,

Grazie ciccio1987!

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di ,

Complimenti, ottimo articolo.

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di ,

Grazie gianpox!

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di ,

Grande articolo ZG84, scorrevole ma esaustivo! Inoltre le foto rendono il tutto molto più "reale".

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di ,

Grazie Paolino. L'idea iniziale era di riportare degli esempi utilizzando FidocadJ. Successivamente ho optato per le foto, in modo da suscitare maggiore interesse e curiosità.

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di ,

Questi articoli, con applicazioni dirette degli strumenti da laboratorio, sono davvero utilissimi! Complimenti!

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di ,

Fa piacere ricevere tanti apprezzamenti positivi. Non l'avrei mai pensato. Grazie MavKtr.

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di ,

Mi unisco anch'io ai complimenti, ZG84. Davvero ben fatto! :)

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di ,

Grazie ad admin,marco438 e Narcolex. :)

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di ,

Bello :)

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di ,

Un articolo cosi' mancava. Almeno evitera' di spiegare ogni volta come si misura una corrente (cosa molto richiesta sul forum). Bravo; articolo completo.

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di ,

Un bel manualetto da consigliare a tutti gli studenti degli istituti tecnici. Grazie, ZG84!

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di ,

Grazie mille stefanob70.

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di ,

Bell'articolo e pratico. Sara' senz'altro un argomento di forte interesse a chi si avvicina nel campo delle misure in elettronica..e non solo....

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di ,

Grazie mir è stato molto impegnativo e mi ha portato via un sacco di tempo :). Non avrei mai immaginato che la scrittura di un articolo richiedesse così tanto tempo e impegno. Spero di leggere il tuo al più presto ;)

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di ,

Bravo ZG84,bell'articolo e ben fatto oltre che utile, devo ammettere che mi hai battuto sui tempi sto preparando anch'io un'esposizione sullo stesso argomento,ma si sa il tempo è tiranno :) .

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