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Sui componenti simmetrici

Il calcolo delle correnti di cortocircuito è di interesse per il dimensionamento dei poteri di interruzione degli interruttori automatici, per il dimensionamento degli interruttori di manovra, per la valutazione degli sforzi elettrodinamici e termici a cui sono sottoposte le apparecchiature elettriche, per il coordinamento delle protezioni, ecc. Nel caso dei sistemi trifase esso può essere effettuato utilizzando il metodo dei componenti simmetrici, già noto e ampiamente trattato in letteratura (si veda ad esempio V. Medved, R. Schinco: "Le correnti di corto circuito negli impianti elettrici AT, MT, e BT", UTET).

Il contributo di questo articolo è di natura formale, e consiste nel dimostrare che il metodo dei componenti simmetrici può essere convenientemente ambientato in uno spazio di Hilbert. L'esposizione fa uso delle notazioni di Dirac(a) che, come la teoria dello spazio di Hilbert, sono supposte note.

(a) Le notazioni di Dirac sono le notazioni naturali dello spazio di Hilbert in quanto ne evidenziano la struttura algebrica.

Componenti simmetrici e Ket di sequenza

Si introduce, per semplificare le notazioni, l'operatore a=ej2p/3 .

Si postula che lo stato di un sistema trifase in regime stazionario sia un ket di uno spazio di Hilbert generato dai ket di base , e , detti rispettivamente di sequenza diretta, inversa e omopolare. Una terna qualsiasi di tensioni stellate (o correnti) in un punto qualsiasi di un sistema trifase può allora essere scritta come somma:

[1.1]

essendo , e numeri complessi detti ampiezze dei ket di sequenza. Quanto fatto equivale graficamente a sommare i fasori dello stesso colore in figura:

La metrica (ortogonale ma non normale) è definita dalle relazioni:

[1.2]

da cui risulta immediatamente che:

[1.3]

Essendo simmetrici, i ket di sequenza semplificano i calcoli dei sistemi trifase che vengono ridotti a sistemi monofase. Un regime trifase stazionario qualunque può quindi essere studiato in modo semplice decomponendo la rete di Thevenin nel punto di guasto nelle tre reti di sequenza, e determinando i ket di sequenza mediante l'imposizione delle condizioni di guasto (secondo gli stessi procedimenti indicati nella letteratura già richiamata).

I ket di sequenza assumono un significato fisico notevole. Valgono ad esempio le seguenti affermazioni: a) nel funzionamento normale lo stato di un sistema trifase è un ket di sequenza diretta; b) in caso di guasto bifase lo stato del sistema nel punto di guasto è la sovrapposizione di un ket di sequenza diretta e di uno di sequenza inversa di uguali ampiezze; c) in caso di guasto monofase la corrente nel punto di guasto è la sovrapposizione di un ket di sequenza diretta, di uno di sequenza inversa e di uno di sequenza omopolare di uguali ampiezze. Affermazioni analoghe possono essere ripetute relativamente alle tensioni.

Relazioni algebriche usuali

Per comodità si danno le [1.4] e [1.5]; si sottolinea che tali relazioni algebriche, alquanto usuali, sono la trascrizione delle [1.1], e [1.3] nella rappresentazione delle grandezze di fase.

[1.4]

[1.5]

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Commenti e note

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di F.Baldini,

Ottimo chiarimento sono d'accordo con un inquadramento formale del metodo di calcolo.

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di Alberto Zotto,

Contributo molto interessante. Soprattutto per un ingegnere elettrico che sta studianto fisica quantistica. Complimenti.

A.Zotto

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