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interruttore ... no microswitch ... anzi pulsante ...

Salve a tutti ragazzi, ciò che vorrei realizzare è un interruttore magnetico; mi spiego meglio. ...
ed ho pensato che qualche piccola informazione su questi piccoli e semplici dispositivi di comando potesse far comodo ... :)

interutdeviatpulsante4.jpg

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Si tratta di dispositivi presenti in ogni apparecchiatura elettronica e possono essere di tipo elettronico ed elettromeccanico; questi ultimi sono i più comuni, e sono quelli che proverò ad illustrare in questa esposizione.
Brevemente si può dire che interruttori,deviatori, pulsanti e microswitch, vengono utilizzati per cambiare lo stato di un contatto (stato di chiuso=off , stato di aperto = on ) nel circuito in cui sono inseriti attraverso un’azione di comando meccanica che può essere l’azione manuale di un operatore, o quella di un leverismo o parte meccanica in movimento; differiscono per la loro struttura, le loro caratteristiche tecniche e principalmente per la loro applicazione finale.

Indice

Le caratteristiche fondamentali che li identificano sono

oltre le dimensioni ed il materiale di realizzazione:

-la tensione di isolamento e l’intensità di corrente massima supportata dai contatti
-la resistenza di contatto iniziale, ovvero con componente non usurato
-la resistenza di isolamento
-il tempo di vita,indicato con il numero di cicli di apertura-chiusura o comando che può supportare
Queste informazioni sono reperibili dai cataloghi dei fornitori-costruttori, quindi nei relativi datasheet, che dovranno essere consultati per scegliere quale sia il dispositivo di comando adatto al circuito, avendo ben presente le caratteristiche di quest'ultimo, quindi il tipo di tensione in gioco e la sua ampiezza in volt, l'assorbimento in ampere e non ultimo il numero di cicli a cui sarà sottoposto e come.

Gli interruttori

interruttore a bilanciere 1.jpg

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sono i dispositivi elettromeccanici maggiormente utilizzati e noti in campo elettronico,hanno il compito di aprire/chiudere un circuito,o alimentare/disalimentare un'apparecchiatura; presentano una struttura di realizzazione molto semplice : sono provvisti di due contatti e due terminali o reofori,messi in collegamento elettrico tra di loro attraverso una lamina metallica movimentata meccanicamente da una levetta, determinando così lo stato di chiuso o aperto dei contatti.
In questo tipo di dispositivo lo stato non cambia fino ad ulteriore comando o azione sulla levetta o sul bilanciere.

Si possono trovare in diverse forme e dimensioni, dai classici interruttori a bilanciere (utilizzati per interrompere l'alimentazione di rete nelle apparecchiature elettroniche) a quelli del tipo a levetta (utilizzati per comandare piccoli carichi e-o dispositivi elettronici), a quelli tipo DIL o DIP utilizzati nelle schede dei circuiti digitali dove presentano una serie di piccoli interruttorini numerati in modo da ottenere una “combinazione di contatti on ed off” che per le loro ridotte dimensioni necessitano di un piccolo cacciavite piatto, o qualcosa di simile per cambiare il loro stato. Una comune applicazione può essere quella di aprire-chiudere il circuito di alimentazione di un diodo led,componente che presenta in genere un piccolo valore di assorbimento e di tensione di alimentazione, pertanto un interruttore a levetta è più che sufficiente allo scopo:

I deviatori

deviatore

deviatore

pur presentando una struttura simile agli interruttori, si differenziano da questi ultimi per la presenza di due contatti e tre terminali o reofori sempre messi in collegamento tra di loro attraverso una lamina metallica movimentata da una levetta a sua volta meccanicamente movimentata.

La presenza dei tre terminali è dovuta al fatto che il deviatore presenta due contatti uno che in condizione di riposo uno si trova nello stato di chiuso e l’altro nello stato di aperto, quando la levetta del deviatore viene comandata lo stato dei due contatti si inverte, ovvero scambia di stato e questo stato rimane tale fino ad una ulteriore movimentazione della levetta.

Ora essendoci due contatti, si potrebbe pensare che ci siano quattro terminali (due per contatto) mentre in pratica ce ne sono tre di terminali, perché uno è in comune con i due contatti, detto appunto terminale “comune”, come si può vedere più chiaramente nello schema del simbolo rappresentativo.


Come per gli interruttori, i deviatori sono disponibili in diversi modelli, ad esempio del tipo a bilanciere,a levetta ed a slitta,si differenziano in sostanza per il tipo di comando ed applicazione oltre che per differenti caratteristiche elettriche ma il principio di funzionamento ed il collegamento riamane lo stesso.
Pertanto i deviatori, pur avendo due posizioni di comando, a differenza degli interruttori che assumono la condizione di on ed off, quindi nell'esempio del diodo led acceso o spento, il deviatore scambia l'alimentazione che ha sul suo reoforo comune fra gli altri due contatti, quindi può controllare due circuiti,in un ipotetico circuito con due diodi led uno rosso e l'altro verde,si andrebbe ad accendere l'uno o l'altro :

I pulsanti

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a differenza degli interruttori e deviatori, mantengono lo stato del loro contatto solo fin quando è presente l’azione di comando lungo l’asse che movimenta l’asticciola metallica che mette in collegamento elettrico i due terminali che realizzano il contatto.

Infatti nel caso del pulsante si parla di uno stato stabile o di riposo che può essere di aperto o chiuso, si considera così un generico pulsante come un contatto NO (Normally Open) ovvero normalmente aperto o NC (Normally Closed) ovvero normalmente chiuso, proprio nella condizione o stato di riposo, lo si può immaginare come un interruttore a pressione.


A differenza degli interruttori e dei deviatori la condizione o stato del contatto nel pulsante permane sino a quando permane l’azione di comando, al momento che questa viene a mancare il contatto riprende lo stato iniziale di riposo.
La struttura del pulsante differisce dagli altri dispositivi, e ve ne sono di diverse forme e dimensioni, ma il concetto di funzionamento rimane identico, si ha come negli altri casi i due reofori che realizzano il contatto ed il collegamento elettrico al circuito, e vengono messi in collegamento tra di loro attraverso un piccolo elemento metallicomovimentato da un asticciola perpendicolare ad esso che a sua volta viene azionata meccanicamente da un leverismood operatore.

Il fine corsa o microswitch

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hanno anch’essi una struttura differente dagli altri dispositivi visti,possono essere considerati come dei pulsanti adatti ad essere comandati o azionati da parti meccaniche in movimento nella generica applicazione di dover segnalare proprio la posizione raggiunta da un generico componente meccanico in un punto prefissato del suo spostamento.

Si trovano di forma e dimensioni diversi, quindi anche di carratteristiche differenti, ma il concetto di funzionamento rimane lo stesso.
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Per il loro collegamento al circuito elettrico in genere utilizzano la connessione a mezzo faston sui loro terminali. Questi ultimi sono tre come nel caso visto del deviatore, perché in effetti il microswitch può essere visto come un pulsante deviatore, ovvero ha un contatto “comune” ed un “contatto NO” ed un “contatto NC” che cambiano di stato ogni qualvolta l’asticciola di comando viene azionata.

microswitch aperto.jpg

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Quest’ultima in genere cambia in virtù dell’applicazione del microscwitch o finecorsa, può essere del tipo a semplice asta, o del tipo a baffo, o essere terminata con una rotellina, o addirittura non essere presente ed al suo posto un micro pulsantino, ma in ogni caso come per il pulsante andrà ad agire su un elemento metallico che porterà in collegamento elettrico il comune con il contatto NO liberando il contatto NC e viceversa in fase dilavoro.

Occorre inoltre aver presente che per ognuno dei dispositivi visti,si trovano in diverse forme e dimensioni, e di conseguenza di differenti caratteristiche elettriche come detto, ma è altrettanto possibile trovarli in forma doppia, ovvero un “doppio interruttore”, un “doppio deviatore” ed un “ doppio pulsante” con ovviamente altrettanti elementi di contatto ripetuti doppiamente,questo per offrire la possibilità di aprire-chiudere due circuiti elettrici contemporaneamente con un unica azione di comando.

conclusioni

questa breve esposizione,non vuole esaurire l'argomento "dispositivi di comando" molto vasto per tipologie ed applicazioni se non per campi di applicazione (elettronico-impiantistico civile-industriale), ma solo presentare una ipotetica base di conoscenza per un semplice utilizzo.

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Commenti e note

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Grazie per l'apprezzamento gotthard,gianpox ed mrc.

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Complimenti mir, articolo bellissimo sotto tutti i punti di vista!

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Grande mir! Le tue competenze nell'uso di FidoCadJ sono sempre strabilianti.

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Bravissimo mir! Apprezzo molto l' impegno che metti nel disegnare e nello scrivere questi articoli!! Complimenti!!

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Grazie anche a Voi ragazzi, ma siete troppo buoni. @Sebago,grazie della segnalazione,correggo subito. ;)

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Spettacolare!

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Sei un pittore! Bravo mir.

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mir, sei un "fidocaddista" mostrusoso! P.S.: mi sembra che ci sia un piccolo errore: nella sezione "pulsanti", quando descrivi l'acronimo NO e NC, in inglese dovrebbe essere "normally" e non "normaly". Però controlla anche tu, io non sono un esperto della lingua d'oltremanica, alla quale sono assai cordialmente allergico ...

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Era proprio ora di fare chiarezza!! Bell'articolo!!

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Vi ringrazio Tutti per l'apprezzamento,fa piacere leggere che l'esposizione sia piaciuta. Grazie.

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Eccezionale mir.... voto meritato!

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Ogni volta mi stupisci con i tuoi disegni; bravo.

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Complimenti mir ottima esposizione.

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Bravo! Per la spiegazione e i bellissimi disegni!

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Grande mir! Promosso sul campo come manualista ufficiale di EY! :-)

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