drGremi ha scritto:Ah Santarsiero
Comunque io non vedo grosse contraddizioni. È una classificazione qualitativa. Onestamente conviene più guardare l'area (che indica anche quanto lavoro bisogna fare per magnetizzarlo e ovviamente dipende tutto da fino a dove arrivi, se alla saturazione oppure no).
Non mi potrei nemmeno il problema della mancanza di unità di misura visto che è comparativo. Gli assi sono gli stessi per tutti quindi ok quanto lo allarghi, ma uno è più "panzone" dell'altro comunque. Cioè area maggiore, cioè più energia per magnetizzarlo.
Siccome è una classificazione qualitativa allora posso dire che un materiale dolce è caratterizzato da una induzione residua grande oppure, invece, indifferentemente, che è caratterizzato da una induzione residua piccola? Non penso. Penso che una definizione seria, anche qualitativa, dovrebbe far riferimento ai parametri che c'entrano e non far riferimento a quelli che eventualmente non c'entrano a sentimento alternato.
Poi che grosso modo chi conosce la materia sa più o meno capire cosa si vuole intendere può anche essere vero. Resta però, come minimo, che le definizioni non sono concordi ed è per questo che cercavo chiarezza sul forum.
In ogni caso, per esempio, visto che chi definisce o classifica tira in ballo l'induzione residua come elemento caratterizzante, mi chiedo: a parità di area, è qualitativamente più dolce un materiale con induzione residua alta o un materiale con induzione residua bassa?