Baldo199 ha scritto:Potresti farmi un esempio perfavore anche se in teoria non servono?
Ad ogni modo io vedo che bene o male su tutti gli impianti TN-S ci son i differenziali.
Certamente, ma devo prenderla larga
I differenziali sono parte del sistema di protezione dai contatti indiretti, assieme all'impianto di messa a terra. Servono essenzialmente per evitare che chi va a toccare la massa in tensione non venga mai a contatto con tensioni superiori ai 50 V (25 se ambienti speciali). I differenziali devono infatti essere coordinati con l'impianto di messa a terra dell'edificio, in modo che aprano il circuito prima che le masse raggiungano questa tensione.
Tieni conto che per il coordinamento va rispettata la relazione 50 V = Rt * Id, quindi facendo un rapido calcolo vien fuori che la resistenza dell'impianto di terra, usando differenziali da 300 mA, basta che sia di 167 ohm, nel caso di 30 mA basta 1667.
Poi ovviamente la si fa più bassa senza grossi problemi, raramente mi capita di trovarla superiore ai 10/20 ohm
Negli impianti TN la resistenza dell'impianto di terra è molto più bassa di quella dei sistemi TT, sicuramente inferiore ad 1 ohm, dato che serve un valore molto basso per il coordinamento con i sistemi di protezione MT.
Inoltre, l'anello di guasto a terra si richiude su un percorso molto più breve e con una resistenza molto più bassa del sistema TT, dato che il PE è connesso direttamente al centro stella del trasformatore.
Per cui scegliendo (o tarando) opportunamente gli interruttori magnetotermici si riesce a garantire una adeguata protezione dai contatti indiretti semplicemente sfruttando le correnti di intervento dei magnetotermici stessi.
Resta il fatto che, personalmente, ritengo più "sicura" la soluzione dei differenziali, soprattutto quando ciascun circuito è protetto da più di uno, scelti in modo da avere la giusta selettività verticale.
E ovviamente che vengano verificati almeno annualmente...
Almeno l'itagliano sallo...