Ciao a tutti,
in queste settimane di riposo forzato mi sono ritrovato per le mani un circuito fatto da me circa un'anno fa, non copiato da rete e con componenti che tenevo a disposizione.
Il circuito in questione rileva la tensione di rete e mi da un segnale (0V) in caso di mancanza o buchi di tensione.
il circuito ora funziona su 8 lampade di emergenza e su 2 schede microcontroller (in caso di mancanza di alimentazione salvano i dati in eeprom).
il tutto funziona perfettamente da tempo, ma ora ,riguardando lo schema mi sembra che c'è qualcosa che non va.
non dovrei avere degli impulsi negativi sul morsetto OUT quando la tensione di rete passa per lo 0?
Può la capacità del gate del mosfet influire a tal punto?.
non ho simulatori, qualcuno può verificare via software il comportamento di questo circuito?.
grazie.
Dubbi sull'utilizzo di un fotoaccoppiatore
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IsidoroKZ,
g.schgor,
BrunoValente
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Funziona grazie ai parametri parassiti! Quando la tensione di rete passa per lo zero i led sono ambedue spenti, ma la resistenza di pull up da 1.2MΩ impiega un po' di tempo per caricare la capacita` di ingresso del MOS e tutte le altre del circuito per cui il MOS rimane acceso.
Se hai un oscilloscopio puoi provare a guardare la tensione sul drain del MOS: se ci fossero degli inizi di commutazione, con la tensione che si abbassa un pochino, puoi rendere piu` lento il circuito mettendo un condensatore da 1nF in parallelo fra gate e source del MOS.
Se hai un oscilloscopio puoi provare a guardare la tensione sul drain del MOS: se ci fossero degli inizi di commutazione, con la tensione che si abbassa un pochino, puoi rendere piu` lento il circuito mettendo un condensatore da 1nF in parallelo fra gate e source del MOS.
Per usare proficuamente un simulatore, bisogna sapere molta più elettronica di lui
Plug it in - it works better!
Il 555 sta all'elettronica come Arduino all'informatica! (entrambi loro malgrado)
Se volete risposte rispondete a tutte le mie domande
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grazie della risposta isidorokz,
credo che inneschi spuri non ce ne siano perché l'OUT è connesso ad un pin di interrupt dei microcontrollori e lo avrei notato.
ora non posso fare prove, ma lunedì provo a variare la tensione alternata in ingresso per vedere con i valori delle resistenze attuali qual è il valore minimo di tensione rilevata.

credo che inneschi spuri non ce ne siano perché l'OUT è connesso ad un pin di interrupt dei microcontrollori e lo avrei notato.
ora non posso fare prove, ma lunedì provo a variare la tensione alternata in ingresso per vedere con i valori delle resistenze attuali qual è il valore minimo di tensione rilevata.

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ciao MarcoD,
grazie a Isidorokz ho rimuginato in queste ore tra le mie molteplici attività, tipo cambio canale tv e arrancare tra divano e frigo, ho (spero) compreso la causa del funzionamento/malfunzionamento del circuito.
avevo in principio cercato di progettare un circuito che avesse queste caratteristiche:
1) bassissima dissipazione di potenza essendo alimentato a batterie alcaline.
2) lato 220 V capace di sopravvivere a transitori imprevisti ( testato per un po' di tempo a 1000v cc con tester isolamento)
3) componenti standard ( in 40 anni di attività ho visto troppi componenti extraprestazionali diventare introvabili ed obsoleti.
4) avere il minimo di componenti funzionali, diminuendo le possibilità di guasto.
Il mio pensiero è che se vogliamo installare in casa un minimo di domotica a meno che non viviamo soli, dobbiamo dare ai nostri cari, in caso
che non siamo più disponibili, la possibilità di poter al minimo fare un po' di ricerca guasti, altrimenti saranno preda di sciacalli (e ce ne sono), che spolperanno quei poveretti che hanno ereditato questa casa al top della tecnologia.
tornando a MarcoD mi ripropongo da Lunedì di fare una serie di test con box di resistenze.
Avrete mie notizie
proverò anche con BC547 (non l'ho usato in principio per problemi di consumo.
grazie a Isidorokz ho rimuginato in queste ore tra le mie molteplici attività, tipo cambio canale tv e arrancare tra divano e frigo, ho (spero) compreso la causa del funzionamento/malfunzionamento del circuito.
avevo in principio cercato di progettare un circuito che avesse queste caratteristiche:
1) bassissima dissipazione di potenza essendo alimentato a batterie alcaline.
2) lato 220 V capace di sopravvivere a transitori imprevisti ( testato per un po' di tempo a 1000v cc con tester isolamento)
3) componenti standard ( in 40 anni di attività ho visto troppi componenti extraprestazionali diventare introvabili ed obsoleti.
4) avere il minimo di componenti funzionali, diminuendo le possibilità di guasto.
Il mio pensiero è che se vogliamo installare in casa un minimo di domotica a meno che non viviamo soli, dobbiamo dare ai nostri cari, in caso

tornando a MarcoD mi ripropongo da Lunedì di fare una serie di test con box di resistenze.
Avrete mie notizie
proverò anche con BC547 (non l'ho usato in principio per problemi di consumo.
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Ora ve la dico tutta:
1- Lampade di emergenza.
installate da 30 anni in casa, fosse una volta che si attivassero in caso di black-out.
sostituite con decine di marche e tipologie diverse.
Le migliori marche oltre ad annerire la parete sovrastante non sono durate più di due anni.
ho usato anche marche blasonate che vendono lampade emergenza che si montano direttamente nei lampadari, dopo 2 mesi non funzionavano più.
le batterie le sostituisco, ma purtroppo è già successo.
L'anno scorso, in uno stato che dire furioso è dir poco, ho sventrato le lampade di emergenza togliendo tutto e mettendo il circuito di cui sopra con led e batterie alcaline.Le batterie sono 3 tipo AA montate nei classici portabatterie da 3 venduti su aliexpress
al momento al 4°test trimestrale funziona tutto (mai successo).
L'appartamento è piccolo, ma con 8 lampade ho coperto tutta l'area senza zone d'ombra.
le resistenze sui led sono calcolate (empiricante) per dare illuminazione sufficiente su tutta l'area per diverse decine di ore di autonomia.
visto che ha funzionato al primo colpo ne ho fatti diversi ( schedine millefori 1cmx1cm).
nella fretta del momento non ho fatto considerazioni di alto livello progettuale,ma ora che c'è tempo, grazie a voi che seguo da tempo e reputo veri professionisti approfondirò l'argomento e in caso di novità vi farò partecipi.

1- Lampade di emergenza.
installate da 30 anni in casa, fosse una volta che si attivassero in caso di black-out.
sostituite con decine di marche e tipologie diverse.
Le migliori marche oltre ad annerire la parete sovrastante non sono durate più di due anni.
ho usato anche marche blasonate che vendono lampade emergenza che si montano direttamente nei lampadari, dopo 2 mesi non funzionavano più.
le batterie le sostituisco, ma purtroppo è già successo.
L'anno scorso, in uno stato che dire furioso è dir poco, ho sventrato le lampade di emergenza togliendo tutto e mettendo il circuito di cui sopra con led e batterie alcaline.Le batterie sono 3 tipo AA montate nei classici portabatterie da 3 venduti su aliexpress
al momento al 4°test trimestrale funziona tutto (mai successo).
L'appartamento è piccolo, ma con 8 lampade ho coperto tutta l'area senza zone d'ombra.
le resistenze sui led sono calcolate (empiricante) per dare illuminazione sufficiente su tutta l'area per diverse decine di ore di autonomia.
visto che ha funzionato al primo colpo ne ho fatti diversi ( schedine millefori 1cmx1cm).
nella fretta del momento non ho fatto considerazioni di alto livello progettuale,ma ora che c'è tempo, grazie a voi che seguo da tempo e reputo veri professionisti approfondirò l'argomento e in caso di novità vi farò partecipi.

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vi rispondo con grande latenza per occupazione delle risorse informatiche dei miei 4 figli causa scuola on-line
.
la resistenza di gate al di sotto dei 330K mi riporta il circuito a dare un impulso al zero crossing della rete, ma vista la capacità di gate in gioco, (maggiore di quella che immaginavo), non credo che sia affidabile da utilizzare per usi pratici, domani sostituisco il mosfet con un BC547 per un futuro utilizzo .
del resto, causalmente, ho ottenuto un circuito di rivelazione mancanza tensione con il minor uso di componenti possibile: ho risparmiato il condensatore sul gate/base.


la resistenza di gate al di sotto dei 330K mi riporta il circuito a dare un impulso al zero crossing della rete, ma vista la capacità di gate in gioco, (maggiore di quella che immaginavo), non credo che sia affidabile da utilizzare per usi pratici, domani sostituisco il mosfet con un BC547 per un futuro utilizzo .
del resto, causalmente, ho ottenuto un circuito di rivelazione mancanza tensione con il minor uso di componenti possibile: ho risparmiato il condensatore sul gate/base.

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Perche' vuoi mettere un bipolare? Ha una "soglia" di accensione minore, dovresti abbassare la resistenza di pull-up e sicuramente ti darebbe un impulso ad ogni passaggio per lo zero.
Se tutti i circuiti che hai fatto con il MOS funzionano, lasciali cosi`. Al piu` aggiungi una piccola capacita` fra gate e source.
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Ciao IsidoroKz,
il mio problema è che non sono stato felice a spiegare la situazione.
in questo contesto utilizzando il MOS risparmio il condensatore sul gate e lo continuo ad utilizzare così, va troppo bene.
ma nel caso mi servisse un circuito di Zero Crossing Detector , e vorrei la tua opinione, il MOSFET è il meno indicato, penso che la capacità di GATE sfaserebbe troppo la corrispondenza degli eventi.
!!
Sono della corrente dei minimalisti, un circuito se funziona ed è semplice non è mai obsoleto, oramai sembra che per far lampeggiare un led serve obbligatoriamente una scheda Arduino o Raspberry.

il mio problema è che non sono stato felice a spiegare la situazione.
in questo contesto utilizzando il MOS risparmio il condensatore sul gate e lo continuo ad utilizzare così, va troppo bene.
ma nel caso mi servisse un circuito di Zero Crossing Detector , e vorrei la tua opinione, il MOSFET è il meno indicato, penso che la capacità di GATE sfaserebbe troppo la corrispondenza degli eventi.
!!
Sono della corrente dei minimalisti, un circuito se funziona ed è semplice non è mai obsoleto, oramai sembra che per far lampeggiare un led serve obbligatoriamente una scheda Arduino o Raspberry.


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Ah si`, certo, se vuoi fare uno zero crossing bisogna minimizzare i ritardi, quindi un bipolare e resistenze basse va meglio e ancora meglio una porta logica all'uscita del fotoaccoppiatore (oppure un fotoaccoppiatore con integrata la porta logica).
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