Salve.
Se si guarda il grafico coppia-giri di un motore asincrono trifase si possno riconoscere 3 zone:
1) Tratto costante: zona a coppia costante (nominale);
2) Tratto decrescente: zona a potenza costante;
3) Tratto decrescente: zona a potenza decrescente.
Volevo sapere da cosa è deteminato il passaggio dalla zona 1 alla zona 2? e poi dalla 2 alla 3?
In linea teorica, si potrebbe avere solo la zona 1, cioè un motore che eroga la stessa coppia per qualunque regime di giri; non è così.
Cosa determina la zona a coppia decresecente (potenza costante)?
Grazie mille.
Lino
Curva di Coppia e Potenza nei motori asincroni
Moderatori: g.schgor, IsidoroKZ
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scusate, lo stesso argomento l'ho postato, correttamente, in elettrotecnica genearale....scusate.
Lino
Lino
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Prova ad inserire una immagine del grafico a cui ti riferisci, perché non riesco a capire quali siano queste tre zone.
Comunque,
Quello che ti riporto qui è il grafico a frequenza ed alimentazione nominale e rappresenta la coppia al variare del regime di rotazione del rotore.
Come tu hai detto è anche possibile far lavorare il motore a coppia costante,
questo ovviamente può avvenire fino alla velocità nominale e non oltre. Volendo è possibile superare la velocità nominale, nel farlo non è possibile mantenere costante la coppia, altrimenti si supererebbe la tensione nominale di alimentazione, quindi il funzionamento è a potenza costante e pari alla nominale.
Necessariamente, essendo P = T*omega_r, mantenendo P costante e superando la velocità nomiale, la coppia decresce come 1/omega.
Dunque le zone che puoi individuare sono due, a coppia costante fino alla velocità nominale ed a potenza costante oltre tale velocità.
Comunque,
Quello che ti riporto qui è il grafico a frequenza ed alimentazione nominale e rappresenta la coppia al variare del regime di rotazione del rotore.
Come tu hai detto è anche possibile far lavorare il motore a coppia costante,
questo ovviamente può avvenire fino alla velocità nominale e non oltre. Volendo è possibile superare la velocità nominale, nel farlo non è possibile mantenere costante la coppia, altrimenti si supererebbe la tensione nominale di alimentazione, quindi il funzionamento è a potenza costante e pari alla nominale.
Necessariamente, essendo P = T*omega_r, mantenendo P costante e superando la velocità nomiale, la coppia decresce come 1/omega.
Dunque le zone che puoi individuare sono due, a coppia costante fino alla velocità nominale ed a potenza costante oltre tale velocità.
Souliss Piattaforma di sviluppo open-source per IoT.
"Un esperto è un uomo che ha fatto tutti gli errori che è possibile compiere in un campo molto ristretto." N. Bohr
Saluti,
Dario.
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Dario.
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Ciao. Mi riferivo in effetti al 2° grafico che tu hai presentato.
In effetti, ho capito quello che dici: non si può andare oltre alla velocità nominale con la coppia costante, perché la tensione nominale continuerebbe a salire, se ho capito bene.
Questo mi sfuggiva: al crescere del numero di giri, se vogliamo mantenere la coppia costante deve aumentare la tensione di alimentazione del motore, però c'è un limite.
Mi potresti fornire la formula che lega coppia e tensione di alimentazione.
Poi un'altra cosa: tutto questo com'è legato al fatto che si lavora a flusso (tens/freq) costante?
Grazie
Lino
In effetti, ho capito quello che dici: non si può andare oltre alla velocità nominale con la coppia costante, perché la tensione nominale continuerebbe a salire, se ho capito bene.
Questo mi sfuggiva: al crescere del numero di giri, se vogliamo mantenere la coppia costante deve aumentare la tensione di alimentazione del motore, però c'è un limite.
Mi potresti fornire la formula che lega coppia e tensione di alimentazione.
Poi un'altra cosa: tutto questo com'è legato al fatto che si lavora a flusso (tens/freq) costante?
Grazie
Lino
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In una schematizzazione estrema del motore asincrono, valida principalmente per piccoli valori dello scorrimento, si ottiene che la coppia ed il flusso sono entrambi proporzionali alla Is (corrente di statore) e che la corrente Is è proporzionale al rapporto tra Vs (tensione di statore) e f (frequenza alimentazione).
Visto che la velocità di rotazione dipende grossomodo dalla frequenza di alimentazione, si può ottenere il funzionamento a regime per diverse velocità utilizzando Vs/f costante e pari a Vs_n/f_n (con _n indico le grandezze nominali).
Se f > f_n allora Vs > Vs_n, ma ciò non può essere fatto per evitare problemi di isolamento. Dunque si mantiene Vs = Vs_n ed f > f_n, questo fa si che la corrente (coppia) decresca come 1/f_n, ma visto che la potenza cresce come f_n, il funzionamento è a potenza costante.
Se vuoi maggiori informazioni sulle semplificazioni, cerca su questo stesso sito, "Pilotare l'asincrono".
Visto che la velocità di rotazione dipende grossomodo dalla frequenza di alimentazione, si può ottenere il funzionamento a regime per diverse velocità utilizzando Vs/f costante e pari a Vs_n/f_n (con _n indico le grandezze nominali).
Se f > f_n allora Vs > Vs_n, ma ciò non può essere fatto per evitare problemi di isolamento. Dunque si mantiene Vs = Vs_n ed f > f_n, questo fa si che la corrente (coppia) decresca come 1/f_n, ma visto che la potenza cresce come f_n, il funzionamento è a potenza costante.
Se vuoi maggiori informazioni sulle semplificazioni, cerca su questo stesso sito, "Pilotare l'asincrono".
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Saluti,
Dario.
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Dario.
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dario ha scritto:
Buongiorno forum di Electroportal, sono nuovo e capitato per caso da queste parti, piacere a tutti!
Guardando il grafico qua sopra, vedo che il massimo della curva si trova a circa 1350 giri, ed immagino si tratti di un motore a 4 poli alimentato a frequenza di rete 50Hz.
Volevo chiedervi: sarebbe corretto montare un inverter per variare il numero di giri del motore in modo da cercare il punto più alto della curva, ed ottenere un rendimento massimo?
Grazie a tutti per l'eventuale risposta.
Saluti
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