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Distribuzione in un borgo

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[1] Distribuzione in un borgo

Messaggioda Foto UtenteAcmeMan » 28 set 2006, 17:07

Attualmente mi sto occupando dell' impianto elettrico in un piccolo Borgo composta da 20 Unità abitative, e mi piacerebbe sentire la vostra opinione circa il tipo di distribuzione da adottare.
In particolare per questo progetto è previsto un unico contatore ENEL e le abitazione sono distribuite lungo una strada lunga circa 300 m, ed il punto consegna si trova ad una estremità della strada.
Per la distribuzione elettrica sono state vagliate le seguenti ipotesi:

- dal punto di consegna ENEL partono 20 cavi trifase che alimentano ciascuna abitazione.

- dal punto di consegna ENEL partono due cavi trifase che alimentano due quadri di distribuzione, i quali alimentaranno un certo numero di abitazioni tramite dei cavi monofase. Ciascun quadro e posto in prossimità delle abitazioni che esso alimenta.

La differenza di costo tra le due soluzioni e del 12% in favore di quella a due nodi. qual è soluzione che si preferisce in questi casi?
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[2] Distribuzione in un borgo

Messaggioda Foto UtentePaolo Moroni » 28 set 2006, 23:13

Presumo che la seconda soluzione preveda due interruttori generali a protezione delle due dorsali in partenza dal punto di consegna Enel. A mio avviso la presenza di interruttori generali comuni a più unità abitative deve essere evitata in quanto probabile fonte di disservizi generali oltre che di problemi gestionali.

Quindi è preferibile la prima soluzione, anche se più costosa.

Paolo Moroni
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[3] Re: Distribuzione in un borgo

Messaggioda Foto UtenteAcmeMan » 29 set 2006, 13:01

Paolo Moroni ha scritto:Presumo che la seconda soluzione preveda due interruttori generali a protezione delle due dorsali in partenza dal punto di consegna Enel. A mio avviso la presenza di interruttori generali comuni a più unità abitative deve essere evitata in quanto probabile fonte di disservizi generali oltre che di problemi gestionali.

Quindi è preferibile la prima soluzione, anche se più costosa.

Paolo Moroni


Secondo te è meglio una distribuzione trifase o monofase?

Tieni presente che le distanze delle case dal punto di consegna oscillano tra i 100m ei 250m, ed inoltre è stata prevista una poteza contrattuale per ogni abitazione di 6 kW.


La soluzione che io ho previsto per la alimentazione di ogni abitazione è:

- Un quadripolare da 25 A a monte con riarmo pilotato dalle singole abitazioni.

- Una conduttura interrATA costituita da un FG7OR 4x16.

Avrei voluto mettere in testa un interruttore da 32 allo scopo di garantire una migliore selettività ma purtroppo sono vincolato dalla portata della dorsale.
Infatti la portata del 4x16 è di soli 34 A a causa del fatto che le 18 dorsali per le varie abitazioni sono posate sul medesimo scave e distribuite in 3 cavidotti da 125 ravvicinati.

Vi sembra una soluzione ragionevole?

La soluzione monofase garantirebbe una miglior selettività, tuttavia per contenere la caduta di tensione dell' ordine del 1,5% richiede dei conduttori di maggoir costo.
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[4] Distribuzione in un borgo

Messaggioda Foto UtentePaolo Moroni » 30 set 2006, 20:31

Con la soluzione proposta l'utenza più lontana non potrebbe allacciare alcun carico monofase di potenza superiore a 3 kW a meno di non accettare cadute di tensione elevate sulla linea di alimentazione.

Se i 6 kW sono richiesti in monofase è necessario prevedere una distribuzione monofase. Tra l'altro i cavi bipolari costano circa la metà dei cavi quadripolari di pari sezione.

Consiglio quindi:
- FG7 2x25 mmq per lunghezze inferiori a 180 m;
- FG7 2x35 mmq per lunghezze comprese tra 180 m e 250 m.

E consiglio di scegliere gli interruttori in partenza in modo da garantire una sicura selettività con quelli a valle.

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Messaggioda Foto UtenteAcmeMan » 2 ott 2006, 13:14

Consiglio quindi:
- FG7 2x25 mmq per lunghezze inferiori a 180 m;
- FG7 2x35 mmq per lunghezze comprese tra 180 m e 250 m.


La configurazione dei cavi da te proposta mi sembra un po' ridotta. Un cavo da 35 mm2 ha una perdità del 3,27 % su 180m, ed è un valore un po troppo elevato per il montante. Con la configurazione da me proposta la perdita sul montante e' circa del 1,5%.
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[6] Distribuzione in un borgo

Messaggioda Foto UtentePaolo Moroni » 2 ott 2006, 22:49

Sbagli i calcoli (o non li esegui in modo corretto). Nel caso di un cavo 2x35 lungo 180 m un assorbimento monofase da 6 kW da luogo ad una caduta di tensione del 2.7%.

Nel caso di un cavo 4x16 lo stesso assorbimento monofase da invece luogo ad una caduta del 5.9%... e la caduta può essere contenuta al 2.7% solo limitando a 2.7 kW la potenza monofase prelevata.

Per ottenere i valori sopra riportati si sono utilizzati i valori di resistenza chilometrica forniti dalle tabelle del catalogo cavi Pirelli, ovvero: 1.45 ohm/km per il cavo da 16 mmq; 0.66 ohm/km per il cavo da 35 mmq.

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Messaggioda Foto UtenteAcmeMan » 3 ott 2006, 11:52

Ho eseguito un controllo con il software JDC ed ho ottenuto i seguenti risultati:

Sezione | Lunghezza | Caduta di tensione | Costo Cavidotto
4x16 | 180 | 1,06% | 2700 Euro
2x32 | 180 | 3% | 3113 Euro
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[8] Assorbimento monofase (4x16 o 2x35)

Messaggioda Foto UtentePaolo Moroni » 4 ott 2006, 22:22

E sono sbagliati.

Un assorbimento monofase da 6 kW da un cavo 4x16 non può dare luogo ad una caduta di tensione inferiore a quella che ha luogo quando la stessa potenza è prelevata da un 2x35. Basta pensare che in entrambi i casi la corrente interessa due soli conduttori e quindi il 4x16 equivale in pratica a un 2x16.

Paolo Moroni.
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Messaggioda Foto Utentedeimichei » 5 ott 2006, 13:27

Scusate l'intromissione, ma volevo richiamare l'attenzione su un aspetto non secondario, la potenza contrattuale disponibile per ogni unità abitativa.
La soluzione monofase permetterebbe di avere disponibile tutta la potenza contrattuale sul circuito monofase (6 kW), mentre la soluzione trifase permetterebbe di avere disponibile solo 1/3 della potenza contrattuale per ogni fase, cioè 2 kW per fase, con evidenti limitazioni in caso di funzionamento contemporaneo degli elettrodomestici....
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Messaggioda Foto UtenteAcmeMan » 5 ott 2006, 17:48

E sono sbagliati.

Un assorbimento monofase da 6 kW da un cavo 4x16 non può dare luogo ad una caduta di tensione inferiore a quella che ha luogo quando la stessa potenza è prelevata da un 2x35. Basta pensare che in entrambi i casi la corrente interessa due soli conduttori e quindi il 4x16 equivale in pratica a un 2x16.

Paolo Moroni.


La corrente assorbita da un carico trifase equilibrato di 6 kW con cosphi 0.9 è 9.6 A mentre l' equivalente monofase è di 29A. Da cio ne segue che la corrente trifase che passa nel conduttore e molto più piccola di quella monofase e perciò produce una minore caduta di tensione. E' mia intezione utilizzare tutte e 3 le fasi all' interno dell' abitazione.

Scusate l'intromissione, ma volevo richiamare l'attenzione su un aspetto non secondario, la potenza contrattuale disponibile per ogni unità abitativa.
La soluzione monofase permetterebbe di avere disponibile tutta la potenza contrattuale sul circuito monofase (6 kW), mentre la soluzione trifase permetterebbe di avere disponibile solo 1/3 della potenza contrattuale per ogni fase, cioè 2 kW per fase, con evidenti limitazioni in caso di funzionamento contemporaneo degli elettrodomestici....


Avevo già preso in considerazione questo problema. In testa ai quadri ,presenti in ciascuna unità abitativa, installerò un magnetotermico 4x25 (oppure 4x32), e poi da esso farò partire varie linee con interruttori da 16 all' interno della casa, cercando di distribuire tra le varie fasi i carichi presenti nella abitazione (Per esempio cucina e lavenderia non verranno alimentate dalla stessa fase). Una linea con un interruttore da 16 può portare fino a 3 kW.
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