
Commutazione gruppo elettrogeno
Moderatori: Mike,
MASSIMO-G,
lillo,
sebago
36 messaggi
• Pagina 2 di 4 • 1, 2, 3, 4
1
voti
Un piccolo tranfer senza pretese, forse questo fa al caso tuo. L'uscita va collegata a monte del tuo Int Gen.

-
StefanoSunda
2.507 3 6 10 - Master
- Messaggi: 1662
- Iscritto il: 16 set 2010, 19:29
0
voti
[quote="thekant"]
. . .ti faccio notare che vengono venduti anche i soli commutatori di potenza motorizzati . . .
Ma ne esistono per piccole potenze (3 kW) ?
Per quanto riguarda la parte di comando ho intebzione di usare uno Zelio SR2B121JD alimentato dalla batteria del gruppo.
. . .ti faccio notare che vengono venduti anche i soli commutatori di potenza motorizzati . . .
Ma ne esistono per piccole potenze (3 kW) ?
Per quanto riguarda la parte di comando ho intebzione di usare uno Zelio SR2B121JD alimentato dalla batteria del gruppo.

0
voti
si guarda qua...
http://www.socomec.com/webdav/site/Soco ... ysM-it.pdf
però è un prodotto bello che finito è si ritorna al discorso che lo paghi sicuramente qualcosa di più di farti un sistema da solo con i teleruttori....certo che anche uno zelio non credo te lo tirino nella schiena (ipotizzando che tu lo debba acquistare...)
ciao
http://www.socomec.com/webdav/site/Soco ... ysM-it.pdf
però è un prodotto bello che finito è si ritorna al discorso che lo paghi sicuramente qualcosa di più di farti un sistema da solo con i teleruttori....certo che anche uno zelio non credo te lo tirino nella schiena (ipotizzando che tu lo debba acquistare...)
ciao
5
voti
Come dicevo, l'interblocco meccanico non è obbligatorio.
In effetti è realizzabile quanto gli interruttori soni vicini e della stessa tipologia.
E' irrealizzabile se gli interruttori sono posti in colonne diverse del Power Center BT, o in Media Tensione.
Aggiungo una curiosità :
Le grandi centrali elettriche dell'ENEL (ad esempio) o altri stabilimenti industriali con distribuzione in Media Tensione a 6kV, hanno sistemi di interblocco per evitare controalimentazioni, realizzati solamente con i contatti ausiliari.
Certo, stiamo parlando di aziende con personale tecnico sempre presente, e addetti alle manovre dalla sala controllo, con esperienza.
Ciao
Marco
In effetti è realizzabile quanto gli interruttori soni vicini e della stessa tipologia.
E' irrealizzabile se gli interruttori sono posti in colonne diverse del Power Center BT, o in Media Tensione.
Aggiungo una curiosità :
Le grandi centrali elettriche dell'ENEL (ad esempio) o altri stabilimenti industriali con distribuzione in Media Tensione a 6kV, hanno sistemi di interblocco per evitare controalimentazioni, realizzati solamente con i contatti ausiliari.
Certo, stiamo parlando di aziende con personale tecnico sempre presente, e addetti alle manovre dalla sala controllo, con esperienza.
Ciao
Marco
Marco
Quel che ci dà la vera forza per affrontare con piacere la vita è il sentirsi utile agli altri. z.m.
Quel che ci dà la vera forza per affrontare con piacere la vita è il sentirsi utile agli altri. z.m.
-
m_dalpra
34,3k 6 10 12 - G.Master EY
- Messaggi: 1149
- Iscritto il: 30 ago 2004, 11:04
- Località: Mestre (Venezia)
2
voti
per realizzare una commutazione con due contattori molto ,ma molto semplice ,è sufficiente alimentare dal lato Enel un relè ausiliario (o un contattorino) che mi faccia la presenza tensione della rete, un contatto NA (normalmente aperto) di detto relè sarà in serie al contattore di rete , quello NC (normalmente chiuso) al contattore di gruppo. In serie alle bobine dei due contattori si farà l'interblocco elettrico con i contatti NC dei contattori (il contatto NC di quello di gruppo in serie alla bobina del contattore di rete e viceversa)
Il relè aux potrebbe anche fare avviare il gruppo (anche se è meglio un piccolo relè di minima tensione)
Nei gruppi elettrogeni normalmente usati per le applicazioni industriali è sufficiente portare una presenza tensione della rete alla scheda del gruppo, quando c'è il black out , il gruppo si avvia , quando è a regime la scheda del gruppo gestisce dei contatti che danno il comando di chiusura teleruttore (o interruttore) gruppo, in precedenza la scheda aveva fatto aprire il teleruttore (o interruttore) rete ,sempre tramite questi contatti.
Nei quadri di bassa l'interblocco meccanico si tende sempre a metterlo (in 20 anni di quadri mai realizzato uno senza), in genere gli interruttori sono vicini in quanto devono alimentare le stesse sbarre(quelle privilegiate). L'unico caso in cui non possono essere nella stessa colonna è con correnti molto alte , con barratura molto estesa , ma in quel frangente si usano interruttori aperti che hanno l'interblocco meccanico a cavi che permette di essere realizzato anche tra interruttori posti in colonne diverse.
In media tensione ci capita di fare delle commutazioni automatiche per quadri mt che vanno in Africa (dove la rete elettrica pubblica non dà molto affidamento e i black out sono frequenti) . In quel caso l’interblocco è elettrico realizzato con la bobina di minima tensione dei due interruttori. E’ un interblocco ridondante che non permette assolutamente la contemporanea chiusura dei due interruttori
Il relè aux potrebbe anche fare avviare il gruppo (anche se è meglio un piccolo relè di minima tensione)
Nei gruppi elettrogeni normalmente usati per le applicazioni industriali è sufficiente portare una presenza tensione della rete alla scheda del gruppo, quando c'è il black out , il gruppo si avvia , quando è a regime la scheda del gruppo gestisce dei contatti che danno il comando di chiusura teleruttore (o interruttore) gruppo, in precedenza la scheda aveva fatto aprire il teleruttore (o interruttore) rete ,sempre tramite questi contatti.
Nei quadri di bassa l'interblocco meccanico si tende sempre a metterlo (in 20 anni di quadri mai realizzato uno senza), in genere gli interruttori sono vicini in quanto devono alimentare le stesse sbarre(quelle privilegiate). L'unico caso in cui non possono essere nella stessa colonna è con correnti molto alte , con barratura molto estesa , ma in quel frangente si usano interruttori aperti che hanno l'interblocco meccanico a cavi che permette di essere realizzato anche tra interruttori posti in colonne diverse.
In media tensione ci capita di fare delle commutazioni automatiche per quadri mt che vanno in Africa (dove la rete elettrica pubblica non dà molto affidamento e i black out sono frequenti) . In quel caso l’interblocco è elettrico realizzato con la bobina di minima tensione dei due interruttori. E’ un interblocco ridondante che non permette assolutamente la contemporanea chiusura dei due interruttori
0
voti
Riprendo questo vecchio post...
Buon giorno e grazie per avermi accettato.
Seguo da tempo (passivamente) il forum dove vi sono spesso considerazioni molto interessanti.
Ho un quesito circa questi interblocchi meccanici ed elettrici.
Vorrei realizzare uno scambio rete-generatore in modo che il generatore non sia mai in parallelo con la rete, neanche per malfunzionamenti degli organi di comando.
Ci sono i classici gruppi di scambio realizzati tipicamente con contattori interbloccati meccanicamente o elettricamente al fine di evitare il parallelo dei due generatori per realizzare di fatto un "commutatore" (il classico scambio di un relè con le porte NC NO e COM) per il quale per costruzione non può esserci parallelo fra NC e NO.
Da un punto di vista logico l'interblocco fra i due contattori ovviamente funziona. Ma nella pratica ci possono essere effetti indesiderati.
Chi ha più esperienza può delucidarmi sulle seguenti domande.
1) i contatti del contattore per costruzione si aprono insieme sempre o può succedere che alcuni rimangano incollati ed altri aprano. Ci sono delle statistiche di guasto?
2) Guardando le caratteristiche di alcuni contattori da guida DIN da circa 50A trovavo le tempistiche di apertura e chiusura, esaminandole risulta che (non essendo istantaneo il funzionamento) uno dei due contattori può aver già chiuso, mentre l'altro non ha ancora aperto. Certo son tempi brevi dell'ordine di mezzo ciclo (10na di ms), ma vorrei evitare anche questo.
Pensavo ad una ridondanza, per ridurre le probabilità di guasto (anche se oggetti uguali sottoposti alle stesse sollecitazioni potrebbero sperimentare simili inconvenienti) e a dei ritardi intenzionali per i tempi di chiusura, che però comporterebbero un disservizio.
Non ho la possibilità ora di esaminare le norme.
3) Cosa si prescrive circa la modalità di realizzazione?
4) a vostro giudizio il generatore risulterebbe in parallelo alla rete con i conseguenti obblighi di adeguamento della connessione (TICA ecc.)? O poiché per costruzione non può esserci nemmeno un breve parallelo può essere considerato un sistema ad isola?
5) un banco di condensatori potrebbe sopperire alle esigenze del carico durante lo scambio ritardato di 50-100ms?
Grazie in anticipo
Buon giorno e grazie per avermi accettato.
Seguo da tempo (passivamente) il forum dove vi sono spesso considerazioni molto interessanti.
Ho un quesito circa questi interblocchi meccanici ed elettrici.
Vorrei realizzare uno scambio rete-generatore in modo che il generatore non sia mai in parallelo con la rete, neanche per malfunzionamenti degli organi di comando.
Ci sono i classici gruppi di scambio realizzati tipicamente con contattori interbloccati meccanicamente o elettricamente al fine di evitare il parallelo dei due generatori per realizzare di fatto un "commutatore" (il classico scambio di un relè con le porte NC NO e COM) per il quale per costruzione non può esserci parallelo fra NC e NO.
Da un punto di vista logico l'interblocco fra i due contattori ovviamente funziona. Ma nella pratica ci possono essere effetti indesiderati.
Chi ha più esperienza può delucidarmi sulle seguenti domande.
1) i contatti del contattore per costruzione si aprono insieme sempre o può succedere che alcuni rimangano incollati ed altri aprano. Ci sono delle statistiche di guasto?
2) Guardando le caratteristiche di alcuni contattori da guida DIN da circa 50A trovavo le tempistiche di apertura e chiusura, esaminandole risulta che (non essendo istantaneo il funzionamento) uno dei due contattori può aver già chiuso, mentre l'altro non ha ancora aperto. Certo son tempi brevi dell'ordine di mezzo ciclo (10na di ms), ma vorrei evitare anche questo.
Pensavo ad una ridondanza, per ridurre le probabilità di guasto (anche se oggetti uguali sottoposti alle stesse sollecitazioni potrebbero sperimentare simili inconvenienti) e a dei ritardi intenzionali per i tempi di chiusura, che però comporterebbero un disservizio.
Non ho la possibilità ora di esaminare le norme.
3) Cosa si prescrive circa la modalità di realizzazione?
4) a vostro giudizio il generatore risulterebbe in parallelo alla rete con i conseguenti obblighi di adeguamento della connessione (TICA ecc.)? O poiché per costruzione non può esserci nemmeno un breve parallelo può essere considerato un sistema ad isola?
5) un banco di condensatori potrebbe sopperire alle esigenze del carico durante lo scambio ritardato di 50-100ms?
Grazie in anticipo
1
voti
Una commutazione rete-gruppo con dispositivi elettromeccanici "seria e sicura" impiega un tempo di almeno 0,5 secondi, non di meno.
Deve essere fatta con dei Timer o con un PLC (anche tipo LOGO), proprio per dare tempo agli organi di aprire in tutta sicurezza e quindi solo a quel punto chiudi il secondo.
Diversamente devi usare un commutatore statico, ma perdi la separazione metallica con la rete (e quindi entri nella CEI 0-21).
Commutatore statico che funziona anche male (o non funziona) perché le due sorgenti di alimentazioni hanno frequenze diverse.
Direi quindi che non puoi avere sicurezza e commutazione veloce assieme;è come il principio di indeterminazione di Heisemberg.
Il mio consiglio : fai una commutazione sicura e lenta (anche 1 secondo) e piuttosto, prendi un UPS per metterci sotto le utenze "elettroniche" .
Deve essere fatta con dei Timer o con un PLC (anche tipo LOGO), proprio per dare tempo agli organi di aprire in tutta sicurezza e quindi solo a quel punto chiudi il secondo.
Diversamente devi usare un commutatore statico, ma perdi la separazione metallica con la rete (e quindi entri nella CEI 0-21).
Commutatore statico che funziona anche male (o non funziona) perché le due sorgenti di alimentazioni hanno frequenze diverse.
Direi quindi che non puoi avere sicurezza e commutazione veloce assieme;è come il principio di indeterminazione di Heisemberg.
Il mio consiglio : fai una commutazione sicura e lenta (anche 1 secondo) e piuttosto, prendi un UPS per metterci sotto le utenze "elettroniche" .
Marco
Quel che ci dà la vera forza per affrontare con piacere la vita è il sentirsi utile agli altri. z.m.
Quel che ci dà la vera forza per affrontare con piacere la vita è il sentirsi utile agli altri. z.m.
-
m_dalpra
34,3k 6 10 12 - G.Master EY
- Messaggi: 1149
- Iscritto il: 30 ago 2004, 11:04
- Località: Mestre (Venezia)
0
voti
0
voti
Questo è un componente per il mercato americano o canadese (UL-CSA).
Componenti IP00 in Europa non si usano più da almeno 20 anni, forse anche 30.
Marco
Quel che ci dà la vera forza per affrontare con piacere la vita è il sentirsi utile agli altri. z.m.
Quel che ci dà la vera forza per affrontare con piacere la vita è il sentirsi utile agli altri. z.m.
-
m_dalpra
34,3k 6 10 12 - G.Master EY
- Messaggi: 1149
- Iscritto il: 30 ago 2004, 11:04
- Località: Mestre (Venezia)
36 messaggi
• Pagina 2 di 4 • 1, 2, 3, 4
Torna a Impianti, sicurezza e quadristica
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 64 ospiti