Come discusso recentemente in un thread, stavo ragionando su uno scenario di distribuzione di energia elettrica basato su monoconduttore + terra.
Supponiamo vi siano più trasformatori MT/BT in cui il secondario alimenta un sistema di distribuzione monoconduttore + terra. Il "conduttore terra" e' quindi condiviso da tutti i "morsetti" degli avvolgimenti secondari dei trasformatori che sono collegati a terra.
Ecco, in queste condizioni, applicando Kirchhoff ad adeguate linee chiuse si puo' mostrare che le correnti che "entrano/escono" dai morsetti degli avvolgimenti collegati a terra sono esattamente uguali ed opposte a quelle dei morsetti corrispondenti dello stesso avvolgimento secondario.
E' corretto? Grazie.
Sistemi di distribuzione monoconduttore
Moderatori: g.schgor, IsidoroKZ
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Cioè tu vuoi dire che la corrente che 'esce' dal polo 'caldo' del trasformatore (o la somme vettoriale delle eventuali tre fasi) è pari alla corrente che 'entra' nel polo 'freddo'?
Non è una novità, è così per ogni generatore, anzi, per ogni componente di circuito
Non è tanto la KCL che lo dice, quanto il principio di
conservazione della materia
Non è una novità, è così per ogni generatore, anzi, per ogni componente di circuito
Non è tanto la KCL che lo dice, quanto il principio di
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standardoil
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standardoil ha scritto:Cioè tu vuoi dire che la corrente che 'esce' dal polo 'caldo' del trasformatore (o la somme vettoriale delle eventuali tre fasi) è pari alla corrente che 'entra' nel polo 'freddo'?
Non è una novità, è così per ogni generatore, anzi, per ogni componente di circuito
Non è tanto la KCL che lo dice, quanto il principio di
conservazione della materia
Non ho mai capito perche' si parla di polo "caldo" e "freddo". Quale e' l'origine dei nomi ?
In realta' quello che volevo dire si riferisce al "conduttore terra" che e' condiviso tra i poli "freddi" dei secondari di tanti trasformatori MT/BT. In altre parole il "conduttore terra condiviso" suddivide correttamente le correnti che "rientrano" nei poli "freddi" dei corrispondenti avvolgimenti secondari.
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cianfa72 ha scritto:In altre parole il "conduttore terra condiviso" suddivide correttamente le correnti che "rientrano" nei poli "freddi" dei corrispondenti avvolgimenti secondari.
EDIT: Ha cambiato il circuito per semplicità prima sembrava un alimentazione duale (funzionava lo stesso).
Uso la continua per comodità le leggi si applicano allo stesso modo ma con numeri complessi
Questo è il tuo sistema, applica kirchhoff e sovrapposizione degli effetti e hai la risposta alla tua domanda
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Si esatto, basta applicare la KCL aile linee chiuse che circondano (separatamente) i generatori ed i carichi.
Mi sai dire la "genesi" dei termini polo "caldo" e " freddo" ?
Grazie.
Mi sai dire la "genesi" dei termini polo "caldo" e " freddo" ?
Grazie.
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prova al leggere qua, hanno affronatato l'argomento.
Per me calza a pennello l'esempio dell'antenna, il polo caldo è quello del segnale che scende, il polo freddo è la messa a terra dove viene preso il riferimento di antenna, (diciamo, anche se in realtà è un po diverso, visto che abbiamo connessi amplificatori, filtri, ed altro....).
saluti.
Per me calza a pennello l'esempio dell'antenna, il polo caldo è quello del segnale che scende, il polo freddo è la messa a terra dove viene preso il riferimento di antenna, (diciamo, anche se in realtà è un po diverso, visto che abbiamo connessi amplificatori, filtri, ed altro....).
saluti.
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lelerelele
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.lelerelele ha scritto:Per me calza a pennello l'esempio dell'antenna, il polo caldo è quello del segnale che scende, il polo freddo è la messa a terra dove viene preso il riferimento di antenna
Ok quindi il polo "freddo" in pratica e' quello collegato alla conduttore di terra.
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cianfa72 ha scritto:Ok quindi il polo "freddo" in pratica e' quello collegato alla conduttore di terra.
Diciamo che il polo reddo è quello che non ha segnale, cioè il riferimento.
Parlando di polo freddo su sitemi di alimentazione elettrica, (non so se sia lecito farlo però), sembrerebbe corretto considerare il filo che non ha tensione, (non è collegato a terra, non direttamente però), o comunque solitamente il filo che ha una bassa tensione rispetto all'altro.
Hai mai usato un cercafase? Un filo segna tensione, è la fase che ha una elevata tensione rispetto a terra, che è il punto di riferimento tuo che hai in mano il cercafase, l'altro filo non segna perché ha una bassa tesione rispetto terra, pare corretto chiamarlo freddo.
questo quanto posso pensare io.
saluti.
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lelerelele
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lelerelele ha scritto:Diciamo che il polo freddo è quello che non ha segnale, cioè il riferimento.
Parlando di polo freddo su sitemi di alimentazione elettrica, (non so se sia lecito farlo però), sembrerebbe corretto considerare il filo che non ha tensione, (non è collegato a terra, non direttamente però), o comunque solitamente il filo che ha una bassa tensione rispetto all'altro.
Scusami ma la tensione o d.d.p. non e' una quantita' relativa? In altre parole il filo che non ha tensione e' quello che non ha tensione/d.d.p. rispetto alla terra.
Stessa cosa per quanto riguarda i segnali: per poter parlare di polo "caldo" e' necessario fissare un riferimento (che potrebbe essere la massa/chassis oppure il conduttore collegato a terra).
Da notare che massa/chassis e terra sono cose diverse: il collegamento a massa avviene con lo chassis metallico dell'apparecchiatura mentre il collegamento a terra avviene attraverso il picchetto di terra conficcato nel terreno.
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cianfa72 ha scritto:Scusami ma la tensione o d.d.p. non e' una quantita' relativa? In altre parole il filo che non ha tensione e' quello che non ha tensione/d.d.p. rispetto alla terra.
Ammesso che si possa parlare di polo caldo e freddo in una rete di alimentazione, come dicevo prima, comunque non avrai mai un filo di neutro che sia a 0V rispetto a terra, quindi? continuamo a chiamarlo polo feddo?
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lelerelele
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