Buongiorno. Chiedo qua perché ho avuto pareri discordi, anche da elettricisti.
Prendete una casa su tre piani: piano terra garage/cantine, primo piano appartamento, sottotetto disabitato, una famiglia con un solo contatore (Enel o altro fornitore) intestato ad un genitore.
Il figlio ristruttura il piano sottotetto, creando un secondo appartamento, ci va a vivere e sposta lì la sua residenza. Monta anche un impianto fotovoltaico da 3 kW, collegato in rete con inverter, contatore in uscita ecc. Resta un solo contatore in entrata, che viene "volturato" a nome del figlio (non più del genitore). Domande permessi ecc ha fatto tutto la ditta che ha fatto l'impianto elettrico (sottotetto e fotovoltaico).
Ora la domanda, visti i pareri discordi ricevuti: è obbligatorio installare un altro contatore per il piano primo (che già lo aveva, ma ora risulta a nome del figlio) o dal punto di vista legale possono stare tranquilli?
Utenti nascosti...o no!?
Moderatori: Mike, sebago, MASSIMO-G, lillo
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Quanti ingressi? (da come lo descrivi sembra uno)
Quanti numeri civici?
Quante unità immobiliari? (una?)
Quanti proprietari?
Quante particelle catastali? (immagino una)
Più è divisa più potrebbe ricadere nell'ambito del cliente finale nascosto.
Quanti numeri civici?
Quante unità immobiliari? (una?)
Quanti proprietari?
Quante particelle catastali? (immagino una)
Più è divisa più potrebbe ricadere nell'ambito del cliente finale nascosto.
Altrove. .Volutamente Anonimo
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Ciao. Innanzitutto grazie per l'interessamento. Allora:
- un ingresso in comune, un giro scale in comune con ovvie porte di accesso agli appartamenti (uno a piano primo, uno a piano sottotetto)
- un numero civico (via tal dei tali n° 100, poi la posta se la dividono loro)
- direi due unità immobiliari (mi hanno detto che ogni appartamento riceve le propria utenza relativa alle immondizie, mentre l'acqua (e relativa depurazione) è unica perché c'è un solo contatore in entrata (poi dividono tra loro alla buona, sono genitori e figlio). I due appartamenti sono accatastati "separatamente", così mi dicono
- due proprietari: i genitori per l'appartamento a piano primo, il figlio per l'appartamento a piano sottotetto. Ognuno ha la residenza nel rispettivo appartamento
- una sola particella edificiale, divisa in due porzioni materiali (uso la definizione tecnica perché sono geometra, spero si capisca cosa intendo)
- un ingresso in comune, un giro scale in comune con ovvie porte di accesso agli appartamenti (uno a piano primo, uno a piano sottotetto)
- un numero civico (via tal dei tali n° 100, poi la posta se la dividono loro)
- direi due unità immobiliari (mi hanno detto che ogni appartamento riceve le propria utenza relativa alle immondizie, mentre l'acqua (e relativa depurazione) è unica perché c'è un solo contatore in entrata (poi dividono tra loro alla buona, sono genitori e figlio). I due appartamenti sono accatastati "separatamente", così mi dicono
- due proprietari: i genitori per l'appartamento a piano primo, il figlio per l'appartamento a piano sottotetto. Ognuno ha la residenza nel rispettivo appartamento
- una sola particella edificiale, divisa in due porzioni materiali (uso la definizione tecnica perché sono geometra, spero si capisca cosa intendo)
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Danielex ha scritto:Ciò che rileva sono le Unità immobilairi.
è il tipico caso assimilabile ad un condominio (condominio minimo), pertanto, secondo il mio parere, c'è un cliente finale nascosto.
Anche secondo me!
Soprattutto se sono 2 Proprietari formali (basta fare una visura) e sono 2 Unità immobiliari distinte (idem, è sufficiente una visura).
Altrove. .Volutamente Anonimo
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ragnol ha scritto:Buongiorno. Chiedo qua perché ho avuto pareri discordi, anche da elettricisti.
E' una questione da geometri o commercialisti, non da elettricisti.
Bisogna vedere come sono accatastati gli immobili e che attività si svolgono.
P.S. come hanno scritto prima di me sembra evidente che siano due abitazioni distinte, quindi servirebbero due forniture di energia elettrica.
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E questo corrisponde ad una metà dei pareri che hanno ricevuto. Secondo chi ha fatto impianto a sottotetto e fotovoltaico, 4 anni fa, invece no.
Se chiedono oggi un nuovo allaccio per l'appartamento a primo piano (che, ricordo, in realtà era quello che lo aveva fin dagli anni '70, e che poi è stato volturato a nome del figlio), avranno anche sanzioni, more ecc?
Ps: il ragionamento del figlio (comprensibile, fino ad un certo punto) è: la ditta con l'installazione del fotovoltaico ha volturato il contatore a mio nome, ma nessuno ha detto al fornitore che l'altro appartamento (già esistente) è stato demolito (per capirsi) o non esiste più, eventualmente non dovevano sollevare loro la questione?
Se chiedono oggi un nuovo allaccio per l'appartamento a primo piano (che, ricordo, in realtà era quello che lo aveva fin dagli anni '70, e che poi è stato volturato a nome del figlio), avranno anche sanzioni, more ecc?
Ps: il ragionamento del figlio (comprensibile, fino ad un certo punto) è: la ditta con l'installazione del fotovoltaico ha volturato il contatore a mio nome, ma nessuno ha detto al fornitore che l'altro appartamento (già esistente) è stato demolito (per capirsi) o non esiste più, eventualmente non dovevano sollevare loro la questione?
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Rispondo ad alcuni interventi ribadendo: sono due appartamenti distinti, accatastati ognuno per conto loro, che hanno due proprietari diversi, entrambi destinati a residenza (dei rispettivi proprietari, che incidentalmente sono genitori e figlio).
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appunto, ci dovrebbero essere due contatori, due contratti.ragnol ha scritto:Rispondo ad alcuni interventi ribadendo: sono due (...)
Saluti
p.s.
il grado di parentela non dirime la questione.
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