Da tempo in rete si trovano indicazioni sul come poter ottenere (in caso di necessità) un Potenziometro (pseudo) Logaritmico partendo da un Lineare, tra l'altro, stante che i normali Potenziometri Logaritmici sono ottenuti con 3 o 4 porzioni di pista di resistività diverse dal sistema con il resistore si ottiene una curva più progressiva e non a scatti come nei potenziometri commerciali più diffusi
Quella che segue è solo una delle pagine che affrontano l'argomento
http://www.geofex.com/article_folders/potsecrets/potscret.htm
Sistema, comunque, non adatto a tutte le situazioni
A volte, invece, non si riesce a trovare un potenziometro di valore adeguato (nello specifico un Potenziometro Doppio con interruttore Push Pull), in questi casi succede che per ottenere il valore resistivo che serve molti collegano un resistore in parallelo con il potenziometro (PIN 1 e 3) e si riesca ad ottenere il valore che si cercava (se il potenziometro è da 1M mettendo in parallelo un resistore da 330K si ottiene un valore resistivo di circa 248K che si adatta alle necessità)
Quello che mi chiedevo è cosa succede alla curva resistiva del potenziometro al ruotare del perno ?
Anche usando un Potenziometro Lineare con in parallelo una resistenza non riesco ad immaginare quale potrebbe essere la curva resistiva che si ottiene
Qualcuno, gentilmente, sa dirmi qualcosa in merito ?
MOLTE GRAZIE
K
Curva resistiva Potenziometro con Resistenza in parallelo ??
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carloc,
g.schgor
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Devo dire che anche io, qualche volta, mi sono posto il quesito senza però la necessità di risolvere
Adesso, come possibile spunto per affrontare la questione, propongo una idea che mi è venuta, non so quanto sia fattibile in senso pratico
In sostanza, su un piano cartesiano, tracciamo le linee che rappresentano il potenziometro e la resistenza fissa, non ho messo valori perché non li abbiamo
Ora, come passo successivo e conoscendo (oppure imponendo dei valori) si potrebbe tracciare sullo stesso grafico la curva (magari per punti) che si ottiene dalla nota formula del parallelo tra le resistenze
Adesso, come possibile spunto per affrontare la questione, propongo una idea che mi è venuta, non so quanto sia fattibile in senso pratico
In sostanza, su un piano cartesiano, tracciamo le linee che rappresentano il potenziometro e la resistenza fissa, non ho messo valori perché non li abbiamo
Ora, come passo successivo e conoscendo (oppure imponendo dei valori) si potrebbe tracciare sullo stesso grafico la curva (magari per punti) che si ottiene dalla nota formula del parallelo tra le resistenze
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Kagliostro ha scritto:Anche usando un Potenziometro Lineare con in parallelo una resistenza non riesco ad immaginare quale potrebbe essere la curva resistiva che si ottiene
Essenzialmente non capita nulla, la curva di resistenza rimane sempre la stessa, come pure la resistenza che si vede all'uscita.
Ad esempio qui
non cambia assolutamente nulla nel circuito, la tensione di uscita non dipende da R e la resistenza di uscita dipende solo dalla posizione di P e dal suo valore: al massimo vale P/4.
In realta` la cosa e` piu` complicata, dipende da cosa c'e` prima e dopo il potenziometro e perche' si deve usare un valore minore di potenziometro.
Se si vuole un valore specifico di potenziometro, ad esempio per realizzare una partizione con la sorgente, allora la cosa potrebbe funzionare.
Ad esempio sorgente con resistenza intera di 250kΩ, si vuole un segnale massimo in uscita pari a Vi/2, bisogna usare un potenziometro da 250kΩ, in modo da dividere per 2 la tensione. Se c'e` solo un pot da 1MΩ, si puo` mettere in parallelo una R da 330kΩ come nel tuo esempio.
In questo caso la tensione varia linearmente fra 0 e Vi/2, la resistenza di uscita e` diversa da quella di un pot da 250kΩ, ma se dopo c'e` un carico ad alta impedenza non cambia nulla. Si puo` analizzare il comportamento usando l'eq. Thévenin sull'ingresso
Con l'equivalente Thévenin si vede che il segnale di partenza e` moltiplicato per 0.569 che e` la partizione fra la resistenza da 250kΩ e 330kΩ, e la resistenza equivalente risultante vale 142kΩ. La tensione massima di uscita e` 0.569 Vi moltiplicata per la partizione fra 142kΩ e 1MΩ e viene 0.5, come se avessimo usato un pot da 250kΩ.
La resistenza di uscita in questo caso vale al massimo 285kΩ e si ha con il cursore al 57% della corsa verso l'alto, mentre nel caso con pot da 250kΩ la resistenza massima di uscita vale 125kΩ con il cursone completamente verso l'alto.
Se invece il potenziometro deve essere di valore minore perche' e` il circuito collegato con il cursore che lo richiede, allora il problema si complica, e spesso non e` risolvibile, meglio andare a cercare un pot del valore giusto.
Per usare proficuamente un simulatore, bisogna sapere molta più elettronica di lui
Plug it in - it works better!
Il 555 sta all'elettronica come Arduino all'informatica! (entrambi loro malgrado)
Se volete risposte rispondete a tutte le mie domande
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Nel progetto del carico attivo, a pagina 63, trovi una trattazione teorica completa:
viewtopic.php?f=1&t=77598&start=30#p813018
viewtopic.php?f=1&t=77598&start=30#p813018
Alberto.
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Un Grazie a tutti per l'attenzione e ... no, non tra pin 2 ed uno degli esterni (1 o 3)
resistenza tra pin 1 e 3 come ha capito
IsidoroKZ
IsidoroKZ, Grazie
l'uso previsto è quello di PPIMV (Post Phase Inverter Master Volume)
in pratica un doppio potenziometro che funge da volume, doppio perché è tra la Sfasatrice e le finali ed il segnale è splittato in due; le resistenze da 2.2M servono solo per protezione delle finali nel caso il cursore dei potenziometri non facesse contatto, per non lasciare le valvole senza Bias
EDIT: Scusate, avevo postato lo schema con lo switch collegato in modo errato, nello schema che segue lo switch è collegato correttamente, inoltre c'era un collegamento sui filamenti delle 12ax7 messo per errore
Ci sono vari modi per implementare questa funzione di PPIMV ma quella che preferisco è quella di sostituire i Grid Leak Resistors (scusami ma non so come si chiamano correttamente in italiano) con un potenziometro doppio il che da meno problemi alla banda passante rispetto ad altre configurazioni che ottengono lo stesso risultato
Le Grid Leak nell'amplificatore che viene preso come esempio (Un Peavey Classic 20) sono da 220K ma con le EL84, in amplificatori da chitarra, possono anche essere da 470K, i valori più usati sono 220K e 470K, in giro, però, si vedono circuiti con 150K ed anche 820K, di qui l'idea di stare sui 250K circa
Nel caso specifico sfrutto anche uno dei due deviatori presenti nel potenziometro doppio per ottenere un effetto da Push Pull a Single Ended del finale (non ho inventato niente, è un sistema inventato (o pubblicizzato ?) da Kevin O'Connor, autore di libri sull'amplificazione di strumenti, che ha realizzato un progetto chiamato Soma)
Devo ancora assimilare nel dettaglio quello che gentilmente mi hai spiegato ma mi pare di non essere molto lontano dall'aver capito (almeno spero)
Grazie Ancora
Franco
resistenza tra pin 1 e 3 come ha capito


l'uso previsto è quello di PPIMV (Post Phase Inverter Master Volume)
in pratica un doppio potenziometro che funge da volume, doppio perché è tra la Sfasatrice e le finali ed il segnale è splittato in due; le resistenze da 2.2M servono solo per protezione delle finali nel caso il cursore dei potenziometri non facesse contatto, per non lasciare le valvole senza Bias
EDIT: Scusate, avevo postato lo schema con lo switch collegato in modo errato, nello schema che segue lo switch è collegato correttamente, inoltre c'era un collegamento sui filamenti delle 12ax7 messo per errore
Ci sono vari modi per implementare questa funzione di PPIMV ma quella che preferisco è quella di sostituire i Grid Leak Resistors (scusami ma non so come si chiamano correttamente in italiano) con un potenziometro doppio il che da meno problemi alla banda passante rispetto ad altre configurazioni che ottengono lo stesso risultato
Le Grid Leak nell'amplificatore che viene preso come esempio (Un Peavey Classic 20) sono da 220K ma con le EL84, in amplificatori da chitarra, possono anche essere da 470K, i valori più usati sono 220K e 470K, in giro, però, si vedono circuiti con 150K ed anche 820K, di qui l'idea di stare sui 250K circa
Nel caso specifico sfrutto anche uno dei due deviatori presenti nel potenziometro doppio per ottenere un effetto da Push Pull a Single Ended del finale (non ho inventato niente, è un sistema inventato (o pubblicizzato ?) da Kevin O'Connor, autore di libri sull'amplificazione di strumenti, che ha realizzato un progetto chiamato Soma)
Devo ancora assimilare nel dettaglio quello che gentilmente mi hai spiegato ma mi pare di non essere molto lontano dall'aver capito (almeno spero)
Grazie Ancora
Franco
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Kagliostro
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