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il quinto quarto, sogno e desiderio

Carissimi Amici, da sempre siete stati abituati a leggere di mio articoli che poco hanno a che fare con l'elettronica e la tecnologia e anche oggi vorrei consolidare questa consuetudine; chiedo perdono a coloro che avrebbero preferito leggere di bit ed elettroni, sarà per la prossima volta. Il desiderio è quello di condividere con tutti voi questo mio sogno, questo progetto che spero di riuscire a realizzare a breve al quale tengo molto e che amerei vedere adottato da altre società sportive perché il sogno di portare ragazzi con disabilità in palestra e farli partecipare alle attività di squadra non rimanga una semplice idea ma si possa concretizzare sul maggior numero di campi gara delle nostre città. Come forse alcuni di voi già sanno da tempo mi occupo di seguire la sezione basket e minibasket di una piccola polisportiva locale, e tra la moltitudine di attività vi è anche questo progetto al quale tengo molto e che ho desiderio di condividere con tutti voi. Sempre grazie, -carlo.

Cos’è il quinto quarto?
Senz'altro roba da cucina cari Amici: "come quinto quarto, (i tagli della carne infatti vengono ricavati dai quarti di bue), si indicano le interiora o frattaglie e le parti meno nobili, come la testa, la coda e le zampe, lo stomaco, la lingua ecc... dei bovini, degli ovini e dei suini. Rientrano nel termine anche le rigaglie dei volatili selvatici e da cortile. Il loro uso gastronomico è molto antico sin dai tempi degli Etruschi. L’amore per questo cibo è continuato sino al Medioevo e al Rinascimento, fino alla cucina moderna di Escoffier e di Pellegrino Artusi". §1 Il quinto quarto in cucina equivale alla rivincita delle parti meno nobili le quali assumono importanza ed eccellenza a discapito di tagli più pregiati; per capirci meglio: cucinare un buon piatto partendo da un ottimo filetto di manzo potrebbe risultare relativamente semplice, mentre ottenere paragonabili risultati cucinando magari dei rognoni di pollo potrebbe invece trasformarsi in una difficile sfida. §1 Cit. Wikipedia


Ma cosa c'entra il quinto quarto in cucina con il basket e con i ragazzi che ci giocano?
Nel basket il quinto quarto non è per forza un tempo supplementare a ragione di un eventuale pareggio, risultato non concesso in questo gioco; il quinto quarto nel basket, cari amici, è un'idea, un sogno nato sui campi di gara a seguito dei ragazzi, un progetto che proverò a condividere con tutti voi nelle pagine che seguiranno.


Lacrime di gioia
Stagione sportiva 2014/2015, fase di qualificazione per le finali regionali categoria Under 14, gara in trasferta: Palazzetto di Dongo (CO), C.S.I Oratorio di Menaggio Vs Polisportiva Monticellese A.S.D. Il palazzetto è gremito di genitori e amici scalpitanti, al nostro arrivo l'accoglienza è squisita ma c'è molta agitazione tra la folla, qualcosa non va; mi avvicino ad un capannello di giocatori e tra questi una ragazzina in divisa di gioco disperata e in lacrime che neppure Barrichello quando ha vinto il suo primo gran premio sul circuito di Monza correndo con la Ferrari piangeva così tanto. Mi interesso, cerco di capire: una strana e incomprensibile regola vieta alle ragazze, seppur abbiano giocato durante tutto il campionato con i loro compagni maschietti, di scendere in campo nelle fasi di qualificazione per le finali regionali. Incredibile ma vero, questa possibilità per lei non si sarebbe più potuta ripetere nella vita, 14 anni si hanno una volta sola; una vera disgrazia. Raggiungo subito l'arbitro che si stava preparando per la gara per chiedergli se non fosse possibile fare uno strappo al regolamento e fare giocare questa ragazzina con i suoi compagni di squadra. Niente da fare, il regolamento è chiaro; non può essere violato. Ecco allora la pensata, il colpo di genio, l'idea, si insomma quel pensiero che una volta che ti viene in mente risulta così chiaro e cristallino che una voce dentro di te sembra dire: ma caspita, come ho fatto a non pensarci prima! «Arbitro», gli dico, «Mi faccia un regalo: noi giocheremo la gara come da regolamento, ma al termine di tutto, quando il referto verrà chiuso, allora le chiedo se potrà cortesemente fischiare per noi un quinto quarto». «Un quinto quarto?» mi risponde con aria stupita, «Si, un quinto quarto dove entrerà in campo la ragazzina che non avrà potuto giocare perché abbia anche lei la possibilità di mettersi in gioco». L'arbitro mi guarda stupito, poi mi fa un gran sorriso mentre nei suoi occhi brilla una scintilla di complicità e con il pollice alzato mi dice: «E quinto quarto sia!». A gara terminata e a referto chiuso con la "raccomandazione" del Coach di non premere sull'acceleratore i ragazzi sono così entrati in campo per giocarsi il quinto quarto, la ragazzina stimolata da un pubblico entusiasta ha così potuto giocarsi la sua gara imbucando anche qualche canestro per la sua gioia e quella del pubblico che era oramai in tripudio; che dire, un grande momento di sport!



Un cappello pieno di ciliegie
Questo fatto mi ha fatto molto riflettere e nei miei pensieri l’ho sempre collegato ad un altro momento di gioia vissuto con i ragazzi sui campi da basket.

Qualche anno fa, torneo primaverile Under 14, ricordo molto bene il sole che illuminava la palestra in quella pigra mattina di primavera. I ragazzi erano in campo e stavano raccogliendo punti come ciliegie in un cappello, la squadra avversaria, meno organizzata, se la giocava cercando di limitare l’impietoso divario del tabellone; a quarto quarto iniziato il Coach della squadra avversaria ha quindi ritenuto opportuno il momento e ha deciso di mettere in campo un loro giocatore disabile. Improvvisamente la partita si è trasformata, nessuno dei ragazzi in campo si è più interessato al punteggio finale della gara ma le loro attenzioni si erano tutte indirizzate nello aiutare questo loro compagno a portare la palla verso canestro per farlo segnare. Ricordo benissimo l’urlo di gioia e gli applausi del pubblico dei genitori e dei ragazzi in panchina che si sono alzati tutti in piedi per una standing ovation per festeggiare il raggiunto canestro di questo giocatore: i ragazzi sono meravigliosi! Dopo tanti anni mi viene ancora la pelle d’oca quando racconto questo aneddoto ed anche ora che ne scrivo un brivido mi percorre la schiena. Questi due accadimenti che credo essere strettamente collegati da un filo comune mi hanno così portato ad immaginare un nuovo progetto, una nuova idea, un sogno destinato spero a trasformarsi in realtà: quello di integrare nelle nostre squadre di basket dei ragazzi con disabilità. Da qualche tempo, grazie anche alla sana influenza di un nostro caro collaboratore, mi balena in testa l'idea di poter fare qualche cosa in palestra con dei ragazzi disabili, qualcosa che andasse oltre al singolo evento e che magari non fosse così complicato come organizzare una squadra paraolimpica di Baskin; qualcosa che fosse un poco più vicino alle nostre risorse e che però coinvolgesse i nostri ragazzi con ragazzi disabili e che riuscisse a farli giocare insieme.

Eccolo qui il quinto quarto!
Sarebbe bello, in collaborazione con le associazioni del territorio, riuscire a portare questi ragazzi con disabilità in palestra; non solo per un evento ma magari per dei corsi di ginnastica ludica che prevedano delle sessioni di allenamento comune con gli allenamenti delle nostre squadre di basket compatibilmente con le differenti età. Questi ragazzi sarebbero così parte integrante di una squadra e con questa avrebbero occasione di scendere in campo per giocare una vera partita di basket! Cosa c'è di più semplice: il campo è disponibile, il tavolo completo di refertisti e cronometristi, il pubblico è già sugli spalti, l’arbitro e i giocatori già in campo… tutti pronti per giocarsi insieme questo quinto quarto!


Una sana malattia
Un’occasione di condivisione che permetterebbe, così come per la cucina, di vincere tutti i pregiudizi del caso. L'augurio è che le Società che si vedessero recapitare l'invito ad una gara con il quinto quarto diano, ne sono certo, la loro disponibilità di giocare un tempo in più ai loro ragazzi e che tutti gli attori coinvolti in questi eventi, arbitri compresi, accettino di buon grado di partecipare alla cosa. L'auspicio sarebbe quello di "contaminare" con questa "sana malattia" anche le altre squadre del nostro territorio che accettando di giocare questo quinto quarto abbiano la forza di integrare anche loro nelle loro squadre ragazzi con disabilità; si insomma l'augurio è che tutte le Società possano prima o poi contrarre questa "malattia" e magari non solo per il basket ma anche per altre discipline. Per tutti gli aspetti inerenti alla integrazione di ragazzi con disabilità nelle nostre squadre di basket non sono minimamente preoccupato: ho avuto modo di parlare della cosa con alcuni di loro e ho ricevuto solamente commenti entusiasti; credo di averlo già scritto ma forse vale la pena di ripeterlo ancora: i ragazzi sono fantastici!

A chi è destinato il Progetto
Il progetto in fase di sperimentazione è destinato a tutta la sezione Basket della Polisportiva Monticellese e potrà comprendere tutte le categorie di ragazzi del settore giovanile alla sola condizione che i ragazzi con disabilità abbiano all’incirca la stessa età dei ragazzi normodotati. Questa differenza di età potrebbe variare anche di 2/3 anni. Il progetto è per sua natura destinato anche a tutte le discipline di sport di squadra dove, con le opportune modifiche in funzione della disciplina sportiva, potrà prevedere l’inclusione di ragazzi e ragazze con disabilità che desiderassero scegliere differenti sport quali la pallavolo o il calcio. L’inclusività non si limiterà alla sola gara ma l’idea è quella di prevedere sessioni comuni di allenamento con l’augurio che il gruppo possa «incontrarsi e condividere» le gioie dello sport anche fuori dalla palestra anche semplicemente per festeggiare tutti insieme con una pizza al termine di un incontro.


Sessioni di allenamento
Considerando che le attività devono coinvolgere i ragazzi con disabilità con quelli normodotati e visto che dobbiamo allenare i ragazzi a un campionato competitivo, le attività devono essere ben chiare e distinte, in modo da poter realizzare il progetto al meglio. L’idea è di prevedere una sessione di allenamento dei due gruppi di ragazzi contigui per giorno e orario così da poter fare incontrare i due gruppi per una parte dell’allenamento affinché la «squadra al completo» possa incontrarsi anche in momenti differenti dal giorno della gara. Sarebbe bellissimo se alcuni ragazzi riuscissero a rendersi disponibili per «aiutare» il Coach e la Squadra anche durante il corso di basket dei loro compagni.



Le Regole del Gioco
Il quinto quarto seppure non a referto vuole comunque essere un momento di competizione, agonismo e determinazione destinati ad «aiutare» nel gioco chi meno preparato perché inclusività e condivisione non rimangano solo due belle parole. L’arbitro e i giudici di gara dovranno per la loro sensibilità «adattare» le regole del gioco per le differenti situazioni cercando con le loro decisioni di mantenere vivo l’agonismo della competizione nel rispetto dei limiti delle squadre in campo. Anche se non specificamente previsto dal regolamento sarebbe bello che i ragazzi con disabilità possano far parte della propria squadra sin dall’inizio della gara e che venisse loro concesso di partecipare alla stessa con il permesso di sedersi in panchina sin dal primo minuto della gara. Tutte le società sportive coinvolte, i giocatori e i genitori a bordo campo saranno informati in merito al quinto quarto perché tutti possano partecipare a questo momento con il migliore spirito di condivisione.

Conclusione
L’augurio è che questo sogno, questo progetto, possa trasformarsi in realtà e che questo nuovo «basket inclusivo» possa «contagiare» altre Discipline e altre Società Sportive per aiutare l’integrazione di ragazzi con disabilità attraverso la condivisione di spazi negli sport di squadra con continuità perché «l’inclusività» non sia limitata ad attività sportive limitate esclusivamente a singoli eventi.


Buon basket a tutti, vi aspettiamo a bordo campo per applaudire il quinto quarto!

Carlo Manenti
Dirigente Responsabile sezioni Basket e Minibasket
Polisportiva Monticellese A.S.D.



Per informazioni:

www.polisportivamonticellese.it
basket@polisportivamonticellese.it

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Commenti e note

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Bellissimo progetto. Spero con tutto i cuore che si concretizzerà in tutti i circoli sportivi del basket, in Italia e non Solo (bisogna sempre sognare in grande). Bravo CarboCarlo

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@ Mike, grazie Michele, è la passione per quello che si fa che spesso porta all'eccellenza. Non so se sia questo il caso ma credimi, seguire questi ragazzi è un lavoro a tempo pieno e non puoi farlo senza un sano spirito di condivisione e un pizzico di passione.
@Danielex, grazie Daniele per il sostegno.
@WALTERmwp, crepi il lupo Caro Walter!
@mario_maggi, Mario, sei veramente un amico nel preoccuparti della diffusione di questo progetto. Sul sito della nostra polisportiva il progetto è già presente e vedrò di realizzare un link migliore dalla home page. Per il resto il C.S.I. di Lecco pubblicherà il progetto nel loro programma di iniziative per il prossimo anno, il progetto verrà inoltre presentato ufficialmente a tutte le società soggette al Comitato durante le prossime riunioni di stesura dei calendari, abbiamo una proposta di presentare la cosa anche in un programma radiofonico, l'Assessorato allo Sport del Comune che ci ospita sta verificando quale il miglior metodo di divulgazione, se degli incontri con il pubblico o qualche pubblicazione, ho in progetto incontri con la dirigenza scolastica delle scuole del territorio e con le associazioni che seguono ragazzi con disabilità, avrò inoltre l'opportunità di presentare il progetto all'Assessore dello Sport della Regione Lombardia che sarà nostro ospite ad una manifestazione di Sitting Volley che terremo nel nostro palazzetto verso la fine di Maggio .... insomma, nel nostro piccolo ci stiamo dando molto da fare.
Il tua sensibilità ti fa onore e qualsiasi aiuto per meglio divulgare l'idea non può che essere cosa buona. Ti ringrazio tantissimo a nome ti tutti i ragazzi, spero molti, che potranno godere di queste attività.
Sempre grazie, -carlo.

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Serve un URL dedicato che parli di questo progetto, da presentare sinteticamente in giro. Questo blog va bene solo per gli amici di Carlo, che lo leggono perchè sanno chi è. Il sito della Polisportiva non mette un messaggio immediatamente visibile. Pensiamo a come si potrebbe fare per gestire un URL migliore.

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Quando si tratta dell'esclusione forse non tutti comprendono a fondo il carico emotivo che pesa su chi ne subisce le conseguenze. Non c'è nemmeno cattiveria, il più delle volte è mancanza di sensibilità, bassa empatia. Cose che non si possono spiegare a una ragazzina privata della partecipazione ad un momento per lei importantissimo. La proposta del "Quinto Quarto" immagino ha trasformato quel dramma, per lei, in una giornata da ricordare con piacere. L'idea in sè aveva già fatto del bene, un buon auspicio per il proseguimento. Penso si tratti d'un notevole impegno quindi, come minimo, i migliori Auguri per il futuro. In qualche modo, forse, anche un insegnamento per tutti "noi". In bocca al lupo @carlomariamanenti !

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Che idea stupenda, complimenti!! Facciamo leggere questo articolo alle associazioni sportive, sarà d'ispirazione!

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Bellissima iniziativa, sono sicuro che avrà successo perché nato dalla passione!

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di ,

@ Attilio, grazie per l'apprezzamento e per le belle parole.
@ Paolino, grazie Fratello! Il comitato pallacanestro e la presidenza del C.S.I. della provincia di Lecco hanno sposato il progetto e lo aggiungeranno al loro programma di iniziative, ospiteremo un campionato di Sitting Volley e in quell'occasione avremmo modo di sottoporre il progetto anche all'assessorato dello sport della regione Lombardia. Non è semplice Paolino, ma la determinazione e l'impegno portano sempre risultati.
@ admin, grazie infinite per avermi concesso di pubblicizzare questo progetto sulle pagine di ElectroYou. E' una cosa alla quale tengo tantissimo, e come tutte le attività destinate all'integrazione è frutto di un duro lavoro che non si limita alla verifica di fattibilità e alla programmazione ma, (così come per tutte le attività che coinvolgono persone differenti tra loro), si scontra anche con le differenti sensibilità di ognuno di noi e come ben sai armonizzare il tutto è a volte molto complicato. Un mondo perfetto privo di intolleranze e incomprensioni chiaramente non esiste ma credo sia dovere di tutti noi partecipare e sostenere i progetti e le idee nelle quali crediamo perché anche se è vero che la perfezione non esiste è altresì vero che l'eccellenza può essere ricercata ed ottenuta: è questo l'obbiettivo. Parafrasando il tutto in ambito sportivo una SQUADRA DEVE collaborare perché ognuno possa esprimere le proprie capacità al massimo delle proprie potenzialità per un obbiettivo comune nel rispetto delle regole, dei ruoli e dell'avversario; da soli non si può scendere neppure in campo, figuriamoci vincere una gara. Al di la del risultato, (anche se è sempre bello vincere), quando si raggiunge l'eccellenza sopra descritta si è raggiunto lo scopo. Ti confesso che in anni spesi a seguire "i miei ragazzi" i ricordi migliori sono riferiti ad accadimenti e a gesti umani che spesso non sono coincisi con la vittoria sul campo, anzi, molto spesso non ci si ricorda neppure di chi abbia poi vinto la gara o il campionato. Gioisci di ogni singolo attimo di comunità nel migliore spirito di condivisione che ti ha sempre contraddistinto perché sono questi i risultati; il resto non conta. Un abbraccio, -carlo.
@ Guerra, ha ragione carissimo Riccardo, a volte un sorriso non ha prezzo. Grazie per il sostegno.
@ Mario, grazie per l'aiuto! Per i poveri mezzi di cui disponiamo ogni singolo piccolo aiuto può fare la differenza. Grazie grazie grazie!
@ mir, grazie infinite Mariano, il mio lavoro è poca cosa: sono poi i ragazzi che entrano in campo e realizzano il tutto; io mi limito a dare loro un piccolo aiuto.
@ GuidoB, Grazie infinite, il sogno è che questa "bella malattia" si possa espandere anche ad altri sport.
Buon basket a tutti, -carlo.

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di ,

Il quinto quarto è un'idea geniale, complimenti Carlo. Aggiunge l'inclusione dei ragazzi disabili ai tanti benefici dello sport. Spero che il contagio di questa idea si spanda a macchia d'olio.

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Lodevole iniziativa e straordinaria idea la tua carlomariamanenti, i miei complimenti ed un in Bocca al Lupo perchè questa tua idea possa concretizzarsi al più presto per la gioia dei ragazzi che saranno coinvolti. Complimenti per la tua dedizione verso i ragazzi.

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di ,

Bravissimo CMM! Sto pensando a come dare molta visibilità a questa idea. Avanti tutta!

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Come molte altre volte hai avuto un'idea straordinaria, ancora più straordinaria perchè rivolta a ragazzi con qualche difficoltà. Mi auguro di tutto cuore che tu riesca nell'intento, fatica ed energie verranno ripagate con gli interessi dai sorrisi di quei bambini. Coraggio!

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di ,

E' molto bella la tua iniziativa, Carlo. Spero che la visibilità che può offrire questo spazio sia di aiuto per espanderla. E sono onorato che tu abbia deciso di utilizzarlo per veder realizzato un tuo sogno. Io a volte vado in crisi nel cercare di mantenerlo vitale, nel tentativo di realizzare quello che, negli anni, è diventato il mio sogno: una piccola community che ha come perno la sorgente tecnica da cui è nata, l'elettrotecnica, la materia che ho insegnato per tanti anni con un po' di passione, pur se non a livelli eccelsi, ma che si estende anche altri aspetti, sia tecnici che umani, per far conoscere le persone che stanno dietro i consigli tecnici e scientifici, per generare e consolidare amicizie, nella convinzione che ci sia in ognuno di noi, pur nella consapevolezza di inevitabili difetti, qualcosa che possa essere utile agli altri. Insomma un sogno semplice: imparare a vivere insieme agli altri, tollerando le diversità non distruttive, sforzandosi di superare le incomprensioni. Un allenamento virtuale per realizzare un modo reale di pace. Chissà se un mondo tale potrà mai esserci, sembra di no purtroppo, ma un sogno bello almeno ce lo possiamo augurare in mezzo agli incubi.

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di ,

Alla grande, Carlo! E sapere che sta già riscuotendo successo, rende questo progetto davvero interessante! Complimenti a voi tutti per la splendida idea!

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di ,

Davvero una bellissima idea per i ragazzi. Del resto l'agonismo come ogni altra sfumatura della vita umana non credo si fermi davanti ad una disabilità. Dare una possibilità ad un bambino o a dei ragazzi come in questo caso è un qualcosa che non ha realmente prezzo. Confrontarsi alla pari a prescindere dai tabellini, bravo Carlo!

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