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Once upon a "tech", short stories of technology and idiots #7

The top ten hits of all time: the ranked seventh "let me out!" Questo breve racconto narra di una storia realmente accaduta, luoghi, personaggi e nomi, (a volte), sono puramente inventati, ma la storia purtroppo no.

Indice

Il Luogo

Quando nel 1620 la Mayflower attraccò a Plymouth e vi sbarcarono i Padri Pellegrini per poi fondare la prima colonia Inglese nel nuovo mondo mai avrebbero immaginato che in questa terra di dolci colline che si ergono a diventare i monti Appalachi, sarebbero potute accadere storie come la nostra. Si insomma, siamo in Massachusetts, in un qualche non meglio precisato paesino a qualche ora di auto da Boston; ed è qui che ha luogo la nostra storia. La sede del Cliente è letteralmente nascosta in una fitta foresta di aceri rossi. Appoggiato sopra una collina a lato di un piccolo laghetto ci sono gli edifici dell'azienda: tutto è in ordine e pulito, con alcune anatre e che passeggiano allegramente nel prato antistante all'ingresso principale, mentre gli scoiattoli giocano su un albero in riva al lago; una cartolina.

Il Tempo

L'inverno è quasi terminato. Il tiepido sole di Marzo buca qua e là la foschia che ricopre i prati e i boschi tutto intorno. Siamo ben lontani dalle tipiche disastrose condizioni climatiche che normalmente ci accompagnano in questi racconti, una volta tanto si sta bene.

I Protagonisti

JimmySlowMotion. Grande capo Indiano e Grande Capo Manutentore, sciamano e meccanico. Il suo nome Indiano potrebbe essere tradotto in qualcosa che assomiglia a: "La grande botte con acqua di fuoco che galleggia lenta nelle acque del fiume tumultuoso". Uomo alto e pavido dalla pelle rossa come il fuoco e i movimenti lenti come le foglie che resistite all'autunno cadono sfinite nel rigido inverno. Da qui l'appellativo slow motion. Tutto per lui va al rallentatore, qualsiasi attività per lui è dilatata nel tempo e quando si esprime le sue parole vengono intervallate da lunghissime pause. E' un po come cercare di far comunicare un I7-3770 a 3,9GHz con uno Z80 a 2,5MHz, quando si ha a che fare con JimmySlowMotion. Parlare con lui significa avere il flag di timeout sempre attivo qualunque sia il tempo impostato. Come ogni capo indiano che si rispetti anch'egli ha il suo copricapo: un elmetto da cantiere che è un'opera d'arte. Decorato nei più intensi colori dell'iride su tutta la sua superficie termina posteriormente con una frangia di cuoio dove sono legate alcune lunghe piume nere inframezzate da perline colorate. Il suo motto è "Chi va piano va sano e va lontano, chi va forte non lo so perché è già passato avanti".

TheVoice. La potete sentire ma non la potete vedere. Per esistere esiste, questo è sicuro: se tu telefoni la sua voce risponde. E' una voce gentile e profonda, quando parla all'interfono tutto tace, tutti smettono di parlare, di lavorare, di camminare, di respirare ... una magia. Non so che viso avesse ma la leggenda la vuole bellissima come la sua voce. Qualcuno narra addirittura di essere riuscito a parlare con lei di persona, ma normalmente non viene creduto e per questo viene quindi tacciato di mentire.

JohnnyWhisky. Responsabile della sicurezza. Alto, snello ed integerrimo nel suo completo di cachemire white e con il suo caschetto giallo scruta e osserva ogni cosa mentre passeggia per i reparti dell'azienda. La sicurezza è il suo mestiere, ma il suo vero amore è il whisky. Dicono che un tecnico è veramente esperto di un argomento quando parlandone con lui vedi nei suoi occhi la scintilla dell'amore. Ebbene, JohnnyWhisky di scintille ne ha due, una brilla quando ti parla di sicurezza e l'altra brilla quando ti parla del suo Moon Light, la sua creatura che distilla clandestinamente nei boschi dietro casa. Nel suo ufficio troneggia una teca di vetro che contiene tutte in fila una serie di rare bottiglie di whisky, mentre in un cassetto segreto dispone invece di una serie di bottiglie aperte e relativi bicchieri. Il suo motto è: "Bisognerebbe proibire di servire il whisky on the rocks sino al giorno in cui non scopriranno come congelare cubetti di alcool".

SimplyTheBoss. Sulla porta del suo ufficio c'è scritto " Michael Boss - Chief Executive", Boss di nome e di fatto, ovviamente la sua occupazione è fare il capo. E' un uomo gigante Mike the Boss, così come lo chiamano "affettuosamente" i suoi collaboratori. Vive nel suo ufficio da dove esce raramente, sulla parete alle spalle della sua scrivania vi è appeso un blu marling imbalsamato di un paio di metri che incute un certo timore a chi gli si siede dinnanzi. Dall'altro lato dell'ufficio un piccolo tavolo da riunioni e una bandiera a segnalare la buca 18, si avete capito bene: nel pavimento di moquette c'è una vera e propria buca da golf con tanto di bandiera a grandezza naturale infilata nel pavimento e poco più in la una sacca da golf piena di mazze con tanto di trolley e una considerevole quantità di palline sparse per tutto il pavimento dell'ufficio. Normalmente lui comunica con il resto del mondo attraverso TheVoice, e, per quanto mi dicono è un onore potere essere invitati nel suo ufficio e varcarne la soglia. Il suo motto è: "Come dicevano sempre i miei genitori, capo si nasce e non si diventa". E credetemi, lui ne sa qualcosa.

JackColor. Ufficialmente operatore addetto alla stampa ma anche quotato pittore espressionista. Veste con una tuta che si presume in origine fosse bianca ma che ora è uno stupendo affresco vivente. Macchie, spruzzi e linee di colore che la ricoprono in ogni suo dove da fare invidia a molti artisti professionisti. Credo che, se distesa e incorniciata potrebbe giocarsela alla pari con una tela di Vassily Kandiski. Quando me lo hanno detto non ci volevo credere, oltre alla sua tuta, alle sue scarpe antinfortunistiche e al suo elmetto, JackColor ha dipinto con identica maestria anche la sua automobile. Me l'ha mostrata di persona là in bella mostra al centro del parcheggio: un quadro di Mirò con quattro ruote. Il suo motto è: "non andare mai a cercare le sfumature di grigio nella tua vita quando la puoi decorare di mille colori".

SteveClever. Inventore ed esperto di software per automazione e controllo di processo. Stavolta lo giuro, il nome non è inventato, si chiama veramente Stefano Intelligente, la cosa non è assolutamente voluta. SteveClever è un ragazzotto di circa trent'anni con un enorme paio di occhiali riparati al centro con un vistoso nastro adesivo bianco. Dal taschino della camicia di lavoro spuntano una quantità indefinita di matite e cacciaviti oltre che una vecchia, pesante ed enorme calcolatrice programmabile anni '80. Il suo compito è quello di manutenere tutte le parti di controllo delle linee di produzione, è colui che sa e ripara tutto; dispone di un PC con istallati tutti i sistemi di sviluppo di questa terra aggiornati all'ultima release che riesce quasi sempre ad eseguire, e a volte, ma qui entriamo nella leggenda, si dice addirittura che oltre ad eseguire i programmi riesca anche a caricare i sorgenti delle varie macchine per poi compilarli senza errori. Se fossimo nel Regno Unito potremmo definirlo un Thinker. Non ho ben capito quale fosse la sua estrazione tecnica, se fosse un elettronico o un informatico, ma di una cosa sono certo però: per lui l'automazione industriale non è, e probabilmente non lo sarà mai una professione. Il suo motto è: "Nel dubbio, formatta".

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Si tratta di un Cliente finale, l'intervento è richiesto per la verifica del software di una macchina da stampa flessografica per grandi formati di tipo Stack con controlli Gearless. Per quanto comunicatomi sembra che il controllo automatico di registro longitudinale di stampa tutto di un tratto abbia smesso di funzionare correttamente. Il progetto ha oramai tre anni e il fatto che il sistema tutto di un tratto abbia smesso di funzionare fa pensare ad un guasto. Non vi sono anomalie nei logger del sistema e il Cliente non riesce ad approfondire nel dettaglio cosa esattamente avviene. Per questo motivo eccomi qua, "in vacanza" per verificare il funzionamento del controllo di registro.

La Storia

E' la vigilia del giorno di San Patrizio. Prima di lasciare l'hotel ho chiamato per avere conferma dell'appuntamento, TheVoice mi ha comunicato che SimplyTheBoss sarebbe arrivato da li a breve e che aveva in programma di incontrarmi.
Penso ancora a quella voce meravigliosa e cerco quindi di associarvi un viso percorrendo la strada che dall'hotel mi porta dal Cliente.

L'auto a noleggio è comoda e confortevole e scivola silenziosa sul nastro di asfalto ancora bagnato dall'umidità della notte. Un timido sole primaverile buca la foschia illuminando gli alberi di riflessi rosso intenso. Finalmente una trasferta come si deve: volo perfetto, hotel delizioso e pulito; un piccolo intervento di "routine" e domani sarò a Boston con Frank e sua moglie Olivia. Frank mi ha promesso che l'indomani saremmo andati alla parata di San Patrizio e quindi a cena a casa sua come ai vecchi tempi.
E poi, per non farsi mancare nulla, per il giorno a seguire come regalo di compleanno una visita al dipartimento di tecnologia all'università dove insegna matematica e a seguire un buon pranzo a base di pesce e birra Irlandese a Marketplace prima di tornare in a casa.
Una vacanza, si un piccolo e banale intervento tecnico a giustificazione del viaggio e poi l'occasione di stare con vecchi amici con i quali si è condivisa una esperienza importante di mesi di duro lavoro ... vacanza, vacanza, vacanza!

La strada si arrampica su una collina e li la sede del Cliente, a vederla nessuno immaginerebbe di trovarsi in un'azienda produttiva; persino i silos dei polimeri per estrusione sono dipinti di verde e azzurro e ben nascosti dagli alberi, che posto meraviglioso.
Suono al citofono della sbarra automatica che delimita la strada ed ecco ancora la stessa voce, TheVoice mi invita ad entrare e a presentarmi in ufficio presso il Main Desk, caspita, sono proprio curioso di incontrarla di persona.
Entro nell'ufficio e subito cerco di capire dove lei sia ma non vi sono donne, mi riceve JohnnyWhisky, si presenta e mi invita a seguirlo per seguire il Safety Training che mi consentirà l'accesso all'area produttiva dell'impianto.
Qui vengo istruito sui sistemi di sicurezza, assisto ad un breve filmato e posso quindi procedere nel compilare il Safety Form.
Tutto ok, promosso. Non ho commesso errori e quindi sono abilitato all'accesso.
Sulla parete alle spalle della scrivania di JohnnyWhisky c'è un'enorme grafico che indica gli eventi di pericolo e di infortunio occorsi negli ultimi mesi, e, accortosi che lo stavo osservando, JohnnyWhisky mi fa notare con orgoglio che sono ben 547 giorni che nessuno si fa male, "ben oltre diciotto mesi" mi dice con un sorriso quando mi consegna copia del Safety Report e il batch di riconoscimento.
E' qui che compio l'errore della giornata, mi giro verso la sua collezione di Whisky e mi complimento con lui per la teca e il suo allestimento.
Lui ricambia con un sorriso a 54 denti, una pacca sulla spalla e mi promette che avremmo pranzato insieme, avremmo parlato di Whisky e che poi mi avrebbe fatto assaggiare qualcosa di speciale: "I will let you taste something special: my Moon Light".

Recupero lo zaino con il mio computer lasciato al Main Desk per recarmi in produzione quando mi chiamano all'interfono, è lei, TheVoice mi sta cercando e chiede di recarmi nell'ufficio del grande capo. Chiedo informazioni e quindi mi reco in fondo al corridoio prima percorso verso l'ultimo ufficio della fila mentre penso che se mi ha chiamato sarà lì anche lei, ora voglio proprio conoscerla di persona questa voce.

"Michael Boss - Chief Executive", non posso sbagliarmi, è sicuramente l'ufficio giusto, busso alla porta socchiusa ed entro. Nulla da fare, c'è solo il grande capo.
"Mike, Mike Boss, nice to meet you sir", mi stringe la mano e mi invita a sedermi.
Non saprei dire se per la sua statura, anche sprofondato nella poltrona di pelle sembra essere in piedi, o se per l'enorme marlin appeso alla parete alle sue spalle; ma stare seduto davanti alla sua scrivania ci si sente a disagio.
Mi ringrazia innanzitutto di essere venuto da loro anche con così breve preavviso, mi chiede di non limitarmi alla soluzione puntuale del problema ma di eseguire una completa verifica di tutta la linea, perché teme che non si tratti di un semplice guasto ma crede che la macchina sia stata manomessa. La cosa si fa interessante e questo alone di mistero mi intriga.
Chiedo allora spiegazioni e mi viene detto che il nuovo manutentore, Steve, a differenza di quanto credevano non è molto esperto, e che secondo loro la linea ha smesso di funzionare a seguito di alcuni aggiornamenti software. Chiedo spiegazioni, "aggiornamenti software, nessuno vi ha mai mandato aggiornamenti software per questa linea", "E' vero", mi risponde, "That's correct!", "nessuno ha mai detto che noi abbiamo ricevuto degli aggiornamenti, semplicemente gli aggiornamenti li ha realizzati lui": Steve Clever.

Non appena SymplyTheBoss termina si pronunciare il suo nome ecco che TheVoice lo chiama con l'interfono a rapporto nell'ufficio del capo. E' sconcertante, penso, ma come diavolo ha fatto a sapere che SimplyTheBoss voleva parlare con lui? Nell'ufficio non ci siamo che noi due. Osservo il telefono sulla scrivania ma non mi sembra un interfono, si tratta di un normalissimo telefono. Mistero.

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Da lì a qualche secondo, mentre osservo il poderoso marlin appeso alla parete, si sente un rumore contro la porta, come se qualcosa o qualcuno vi fosse finito contro. Volgo lo sguardo e la porta si apre, eccolo è lui: SteveClever con un enorme portatile che sarà pesato una decina di chili e una pila di fogli che gli stanno cadendo da tutte le parti. Lo aiuto a raccogliere e a ricomporre quello che sembra uno schema elettrico e ci presentiamo.
SimplyTheBoss gli chiede di accompagnarmi in produzione e di assistermi durante l'intervento.

La linea è in standing, gli svolgitori automatici sono entrambi caricati con due grosse bobine di film plastico vergine pronte per i test di stampa.
Anche i calamai sono pronti, un operatore mimetizzato con gli inchiostri, JackColor, è seduto su di una latta di solvente in attesa di poter stampare.

Sistemo il portatile su di un carrello di lavoro avvicinato alla consolle di controllo della macchina e chiedo a SteveClever informazioni sul difetto riscontrato.
Questi mi dice che dobbiamo aspettare il suo capo per poter procedere, perché è lui che conosce ogni cosa. Non termina di parlare che TheVoice subito chiama all'interfono il responsabile della manutenzione invitandolo a raggiungerci in produzione.
Ma come diavolo avrà fatto? La faccenda diventa sempre più intrigante: Chi è TheVoice, com'é fatta? Come fa ad essere onnipresente?

Eccolo, è lui, arriva a cavallo di una bicicletta elettrica come se domasse un fiero destriero con una coda di piume che sventolano dal suo elmetto arriva il capo della manutenzione: JimmySlowMotion.
Lentamente scende dalla bicicletta, lentamente la appoggia al suo cavalletto e lentamente si dirige verso di noi. Guardo l'orologio e sono già le 11 del mattino e non ho neppure capito cosa dovrò fare ... "Che flemma ragazzi".
A questo punto senza proferire parola JimmySlowMotion alza lentamente il braccio destro come per invitare SteveClever a procedere, e questi incomincia a descrivermi il problema.
SteveClever, "OK, si insomma, senza che nessuno abbia fatto nulla la macchina ha smesso di funzionare bene".
Io, " cosa significa ha smesso di funzionare bene?", "Qual é esattamente il difetto riscontrato?".
SteveClever, "Nessun difetto in particolare, semplicemente la macchina non va bene".
Mi rivolgo allora a JimmySlowMotion, "Perdonate la mia insistenza, ma potreste spiegarmi nel dettaglio cosa significa che la macchina non va bene?" Dopo qualche secondo JimmySlowMotion senza proferire parola alza lentamente il braccio destro come per invitare SteveClever a rispondermi.
SteveClever, "Ecco si, sembra che la macchina non funzioni molto bene"
Io, "ok, mi dite che la macchina non funziona bene, ma, scusate se mi ripeto, cosa significa esattamente per voi non funziona bene?"

Incomincio a spazientirmi, guardo allora l'operatore che nel frattempo si è avvicinato facendogli cenno di farla partire, se non sanno descrivermi qual é il problema allora me lo cercherò da me.
L'operatore, JackColor, incomincia a parlare e subito SteveClever lo interrompe e guarda il suo capo, questi, lentamente alza il braccio destro come per invitare JackColor a continuare a parlare con evidente disappunto di SteveClever che gli lancia un'occhiataccia di fuoco.
JackColor, "ecco, non chiedetemi la ragione, ma ad un certo punto la macchina, quando la saldatrice a valle di questa si ferma per qualche istante per scaricare la mazzetta di shopper prodotti, perde vistosamente il controllo del registro longitudinale e lo recupera molto lentamente fino a che la saldatrice scarica un'altra mazzetta di shopper e quindi il difetto si ripete ... e così all'infinito".
Mai spiegazione fu così chiara.

Memore di quanto dettomi a riguardo dal grande capo rivolgo lo sguardo a SteveClever e gli chiedo se il difetto fosse comparso all'improvviso e se vi fosse stato un evento che potesse essere correlato con il difetto descrittomi. Questi non mi risponde subito ma rivolge lo sguardo al suo capo, JimmySlowMotion allora alza lentamente il braccio destro come ad invitare SteveClever a rispondermi.
Allora finalmente mi risponde: "no, nulla di veramente speciale, ho semplicemente eseguito un aggiornamento del software di controllo del PLC e da allora è comparso il difetto".
La cosa si fa interessante, chiedo allora maggiori dettagli, "Io non vi ho mai spedito alcun aggiornamento" SteveClever, "Certo che no, lo sappiamo; l'aggiornamento l'ho fatto io".
Che risposta è "l'aggiornamento l'ho fatto io?" chiedo allora ulteriori spiegazioni: "ok, l'aggiornamento lo avete fatto voi; ma per quale motivo, e sopra tutto, per aggiornare che cosa?"
SteveClever, "in che senso vuole sapere che cosa ho aggiornato? Un aggiornamento è un aggiornamento e basta" Io. "Perdonatemi, forse non sono stato molto chiaro nel formulare la mia domanda. Avete eseguito una modifica software nella macchina o vi siete semplicemente limitati ad aggiornarne i sistemi operativi e le versioni delle librerie di sistema, e se così fosse; perché lo avete fatto?
SteveClever, "ah, è molto semplice: riceviamo per abbonamento tutti gli aggiornamenti dei sistemi di sviluppo e quindi ho deciso di aggiornare la macchina alle ultime versioni".
Io, "Vorrei capire meglio, avete aggiornato il software per essere allineati alle ultime versioni SO e di librerie ricevute? Ma per quale motivo se la macchina era perfettamente funzionante?"
SteveClever, "Semplicemente perché si può fare".
Sono sempre più sconcertato dò un'occhiata a JimmySlowMotion che fino a quel momento non ha mai parlato come per chiedergli spiegazioni, ma questi non muove un muscolo, una statua di sale.
Mi rivolgo quindi ancora a SteveClever: "Ok, avete deciso di aggiornare la macchina, ma anche in questo caso non vedo ragioni per la quale questa abbia smesso di funzionare correttamente. Oltre agli aggiornamenti non è che per caso avete anche modificato qualche programma nel PLC?"
SteveClever guarda JimmySlowMotion come a cercare consenso, questi alza lentamente il braccio destro come per invitarlo a parlare.
SteveClever: "Si, ecco, già che c'ero, visto che avevo tutti i sorgenti disponibili qualche modifica al codice qua e là l'ho fatta"

Qualche modifica al codice qua e la? Ma questo dove lo hanno trovato?
Io: "ok, quindi c'è probabilmente una ragione per quanto è successo, ma vi chiedo: quando avete visto che la macchina dopo il vostro aggiornamento ha smesso di funzionare non avete pensato di ricaricare il software originale per farla ripartire correttamente?"
SteveClever, "si che ci ho pensato, non sono mica stupido io".
Io, "mi perdoni, non intendevo offendere nessuno, mi chiedevo solo il perché non lo abbiate fatto".
SteveClever, "Semplicemente perché non mi ricordavo tutte le modifiche che ho fatto e quali i programmi che ho modificato".
Io. "Ok, ma potevate utilizzare il software originale nel CD a corredo della macchina, oppure più semplicemente potevate tenere da parte la Compact Flash con il vecchio programma e scriverne una nuova".
SteveClever, "No che non si può, perché il CD lo ho buttato quando ho copiato il software sul server di sicurezza, e comunque non avevo in casa un'altra Compact Flash ... ma adesso però ne ho comperate due".
Io, "Quindi vuol dire che esiste una copia di backup di questo software, perché non avete utilizzato questa?". SteveClever, "Semplicemente perché tale copia è stata sovrascritta con un backup dalla copia che ho modificato".
Non posso credere a ciò che mi stanno dicendo, questi sono fuori di testa.
Io, "Quindi a voi serve semplicemente una copia originale del software, ma allora perché invece che farmi venire dall'Italia a portarvela non me l'avete semplicemente chiesta? Ve la avrei spedita subito e avreste immediatamente ripristinata la linea a costo zero".
SteveClever, "E già, non è così semplice, e se poi nell'installare i programmi avessimo fatto un'errore, il rischio di fermare la linea è troppo elevato"

Il rischio di fermare la linea? Ma se è già ferma ... Il desiderio di mandare questo genio del male a raccogliere le foglie nella foresta è grandissimo, ma mi devo trattenere; Carlo stai calmo, il Cliente ha sempre ragione.
Io, "Ok, allora, se permettete, vi ricaricherei il software originale e ve ne preparerei anche una copia di sicurezza".
SteveClever, "Si si, però mi raccomando, lo compili con tutti gli ultimi aggiornamenti disponibili, altrimenti poi mi tocca di farlo da me questo lavoro".
Io, "No no, non si preoccupi, userò tutti gli ultimi aggiornamenti disponibili".

Detto, fatto. Il tempo di scrivere una CF e di riparametrizzare la macchina caricando i file di configurazione e di setup che erano salvati sulla CF originale e il tutto ritorna a funzionare come per magia.
Con la macchina in produzione ne approfitto per dare alcune spiegazioni a SteveClever su quali programmi fanno cosa, e sul sistema di controllo in generale.
E' oramai l'una del pomeriggio quando ci raggiunge JohnnyWhisky che volendo tener fede alla promessa mantenuta è venuto a prendermi per portarmi a pranzo.
C'è anche il grande capo con lui, SimplyTheBoss, il quale invita tutti i presenti a seguirci.
Saluto l'operatore, JackColor, che nel frattempo si è appartato in un angolo con delle enormi cuffie per la protezione del rumore dalle quali spuntano i cavi degli auricolari di un MP3 player. Mi saluta con un cenno facendomi capire che avrebbe avuto cura del mio computer e che avrei potuto tranquillamente lasciarlo sul carrello.
Siamo nel piazzale per salire in auto ma all'appello manca JimmySlowMotion, non si trova.
Non risponde al telefono e neppure al richiamo all'interfono, TheVoice lo ha insistentemente cercato più volte senza successo. Ma chi è TheVoice? E soprattutto dove caspita si trova?
SimplyTheBoss ha fame, lascia un messaggio a JimmySlowMotion di raggiungerci e partiamo.

Il ristorante non è molto lontano, dopo qualche miglio di strada nel fitto della foresta di aceri rossi raggiungiamo quello che loro chiamano "The Pipe", un ristorante ricavato in una costruzione di alluminio a forma di tubo stretto e lungo con un bancone su un lato e i tavoli dall'altro incollati alla parete.
Durante il pranzo SimplyTheBoss mi chiede cosa mai avesse avuto la nostra macchina per smettere di funzionare di colpo, non faccio in tempo a rispondere che SteveClever si sovrappone alla discussione e risponde al mio posto: "Niente di particolare" gli dice, "semplicemente Carlo ha aggiornato il software come ho fatto io del resto, ma ha lui è funzionato tutto", SimplyTheBoss mi guarda con sguardo complice e mi fa capire che ne avremmo parlato in seguito. Godiamoci il pranzo.

Dopo avere assaggiato la specialità della casa, una sorta di spezzatino molto speziato, JohnnyWhisky decide di ottemperare alla sua promessa, si alza dal tavolo per andare a prendere in auto qualcosa di veramente speciale. "Please wait, I'll be back with something special for you".
Lo vedo trafficare nel bagagliaio dell'auto e ritornare con una busta di carta che presumo contenere una bottiglia.
SimplyTheBoss continua a chiamare JimmySlowMotion al telefono senza però ottenere risposta alcuna.
JimmySlowMotion is Missing in action.
JohnnyWhisky estrae con enfasi dal sacchetto di carta un barattolo da conserva contenente un liquido marrone. Chiede alla cameriera dei bicchieri puliti e comincia a versarvi il Moon Light.
Mi spiega che lo ha distillato personalmente la notte precedente nel bosco e che è ottenuto con delle radici di piante di cui non saprei ripetere il nome.
Gli chiedo quindi come fosse possibile che un distillato fosse di colore marrone torbido, un distillato per quanto ne so io dovrebbe essere trasparente; distillato appunto.
Quando JohnnyWhisky comincia a rispondermi osservo lo sguardo di SimplyTheBoss e qui mi rendo conto di avere commesso un altro tragico errore: ho innescato una bomba umana.
Dopo una abbondante decina di minuti di spiegazione con tanto di disegno del distillatore fatto su di un tovagliolo di carta JohnnyWhisky apre il barattolo e invita i presenti alla degustazione della sua creatura.
Degustazione, si insomma, un bicchiere da tavola colmo fino all'orlo potrebbe giustificare un'iscrizione all'anonima alcolisti, altro che degustazione.

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Avvicino al naso il bicchiere e subito un forte odore di alcool mi pizzica le narici. JohnnyWhisky è lì che mi osserva con attenzione, non vorrei offenderlo.
Allora decido di bere, socchiudo gli occhi, mi faccio coraggio e sorseggio il distillato.
In America per disincrostare i tubi idraulici intasati delle abitazioni utilizzano un famoso prodotto chiamato Rodo Roda, è l'equivalente dell'Idraulico Liquido che usiamo noi in Italia.
Ecco, il principio di funzionamento del Moon Light è lo stesso dell'idraulico liquido. Una volta ingerito brucia tutto ciò che incontra nel suo cammino verso lo stomaco, raggiunto lo stomaco frigge i succhi gastrici e passa così direttamente al fegato, il quale, capita l'antifona per istinto di sopravvivenza scarta di lato lasciando passare il tutto direttamente nella vescica.
E' noto a tutti che i forti bevitori di Moon Light usano fare pipi nel serbatoio delle proprie auto per incrementare gli ottani del carburante in esso contenuto e aumentare così le prestazioni del motore in modo impressionante.
Un sapore disgustoso, amaro e alcolico mi ha fatto digerire immediatamente quanto appena mangiato e anche quello che avevo mangiato nei giorni precedenti; sono convinto che se uscissi per strada e dessi un morso all'asfalto potrei tranquillamente digerire anche quello.
In attesa di JimmySlowMotion sorseggio lentamente il Moon Light mentre sento dei bruciori all'addome in posizioni che non avrei nemmeno immaginato potessero essere coinvolte con la digestione.
E' quando sono arrivato a tre quarti del bicchiere che JohhyWhisky riapre il barattolo e fa il giro per riempire all'orlo i bicchieri vuoti; e purtroppo anche il mio.
JimmySlowMotion non si vede, finalmente il barattolo di JohnnyWhisky è vuoto. Quando anche il mio bicchiere è terminato guardo SimplyTheBoss come per chiedergli di ritornare, JohnnyWhisky insiste, dice di avere ancora dei barattoli pieni in auto se avessimo voluto continuare.
A questo punto, tutti e tre insieme, io, SteveClever e SimplyTheBoss ci alziamo contemporaneamente per andare via in netto rifiuto alla scandalosa proposta.
L'alzarsi di colpo dalla sedia dopo avere bevuto tutto quell'alcool mi ha fatto leggermente sbandare, porca miseria che schifezza, spero solo di non vomitare.

Raggiungiamo la sede e ci rechiamo verso la macchina per verificare che tutto funzioni ancora correttamente.
JackColor è appollaiato con al sua cuffia su di uno sgabello davanti alla consolle di comando che verifica sullo schermo della telecamera la bontà del controllo di registro; lo guardo in modo interrogativo e lui risponde alzando il pollice: "Ok, now it works properly".
SimplyTheBoss si rivolge a JackColor per chiedergli notizie di JimmySlowMotion, in quell'istante TheVoice chiama il capo della manutenzione all'interfono, ma come diavolo avrà fatto a sapere che il grande capo lo stava cercando proprio in quel momento?
SimplyTheBoss estrae il telefono dalla tasca della giacca per chiamare JimmySlowMotion, appoggia il telefono all'orecchio e contemporaneamente mi sembra di sentire una suoneria in lontananza, c'é troppo rumore.

Chiedo allora a JackColor di spegnere la linea, arrestata la macchina e spente le ventilazioni il suono del telefono ora si sente molto bene. Proviene dalla bicicletta di JimmySlowMotion, mi avvicino al destriero parcheggiato sul cavalletto quasi all'altezza degli svolgitori e vedo il display telefono nel cestino della bicicletta accendersi al ritmo degli squilli.
E' proprio il telefono di JimmySlowMotion, ma lui dov'é finito?.
Mi guardo intorno per cercarlo e dalla grata della porta di accesso che permette all'operatore di accedere al retro dei gruppi stampa vedo spuntare delle dita, mi avvicino e dall'interno della macchina, aggrappato alla grata della porta bloccata c'è JimmySlowMotion che mi osserva come se gli fosse apparsa la Madonna di Guadalupe, è qui che incomincia a gridare come un forsennato: "let me out!", "let me out!", "let me out!" seguito da una lunga e infelice lista di improperi e maledizioni.

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Chiamo JackColor il quale si avvicina alla consolle di comando e sblocca le elettro-serrature. JimmySlowMotion è libero. Sono tutti accorsi per capire cosa è successo e il capo della manutenzione incomincia a spiegare mentre con uno straccio cerca di rimuoversi delle macchie di inchiostro verde dalla faccia e dalle mani: JimmySlowMotion, "Sono entrato nei gruppi stampa per fare un controllo mentre voi lavoravate all'aggiornamento del software, poi, le porte si sono bloccate con me dentro e la macchina è partita, io ho gridato ma nessuno sentiva". Io, "Ma non ha sentito la sirena prima che la macchina partisse? E comunque c'è una chiave di sblocco sulle serrature all'interno della macchina, e poteva fermare la linea quando voleva con uno dei pulsanti di emergenza installati all'interno". JimmySlowMotion, "Si, tutto vero; se non fosse che le chiavi non ci sono e i pulsanti di emergenza non funzionano". JohnnyWhisky allora si fa scuro in volto ed alzando il tono di voce chiede: "Cosa significa che le chiavi di sblocco non ci sono e che i pulsanti di emergenza non funzionano?". JimmySlowMotion, JohnnyWhisky, SimplyTheBoss ed io guardiamo tutti contemporaneamente SteveClever mentre dietro di lui JackColor si è rimesso le cuffie con gli auricolari del player e danzando si reca verso la sua postazione.
SteveClever, "Ho semplicemente bypassato i circuiti di sicurezza nel quadro elettrico alcuni giorni fa perché dovevo fare dei lavori, poi li avrei messi a posto; mentre le chiavi sono qui, al loro posto" e così dicendo solleva un portachiavi ad anello modello guardia carceraria di Alcatraz con una spaventosa quantità di chiavi appese.
JohnnyWhisky sempre più adirato incomincia a gridare: "diciottomesi, diciottomesisenzaunfukingdiincidente!" poiassumonoquesto <censured> del <censured> <censured> emicombinatuttostocasino <censured>!".
Mentre JohnnyWhisky se ne va via imprecando come un fabbro che si è pestato una mano con un grosso martello, si allontana dal gruppo anche SimplyTheBoss invitandomi a raggiungerlo nel suo ufficio quando avessi finito.
Raccolgo quindi le mie cose, saluto JackColor che continua tranquillo ad ascoltare la sua musica e lascio JohnnyWhisky che impreca anatemi improponibili verso SteveClever il quale di riflesso lo guarda con faccia da ebete, senza probabilmente rendersi conto del perché il suo capo lo stia insultando in tutte le lingue del mondo.
Sono nell'ufficio di SimplyTheBoss con JohnnyWhisky e sto relazionando le mie attività mentre preparo per loro una copia di sicurezza del software della macchina e una CF già programmata, non si sa mai.
"Qui ci vuole qualcosa di forte per sbollire gli animi" dice SimplyTheBoss rivolto a JohnnyWhisky. Questo non se lo fa ripetere due volte e scompare dalla porta come il vento.
SimplyTheBoss, "Chiamiamo anche JimmySlowMotion così vediamo come sta". Non termina di dirlo che subito TheVoice chiama il capo della manutenzione all'interfono. E' inquietante, ma come diavolo ha fatto a sapere che avrebbe dovuto chiamarlo?
Ora siamo tutto seduti intorno al tavolo con un barattolo di Moon Light da svuotare, due volte in un giorno, potrei morire. Per fortuna c'è JimmySlowMotion, che forse per lo spavento o forse no, non si tira certo indietro quando c'è da bere, e bicchiere dopo bicchiere praticamente si beve da solo tutto il barattolo di nitroglicerina senza smorfia alcuna. Che fegato.

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Il mio complicatissimo intervento tecnico termina qui, tutto ok quindi, ora posso finalmente andare a Boston a trovare i miei amici.
Il mio report tecnico riporta grossomodo la seguente descrizione:
"Attività di ripristino software originale della linea xxx e aggiornamenti SO.PLC xxx, SO.HMI xxx, Librerie Motion xxx". Praticamente nulla.
Il sole del meriggio colora se possibile ancora più di rosso i boschi tutto intorno, mentre l'auto scorre silenziosa sul nastro di asfalto che mi porta in hotel.
Non sto affatto bene, continuo a digerire cose mangiate nei giorni passati e lo stomaco mi brucia come un tizzone ardente.
Osservo sul sedile di fianco il barattolo di Moon Light che JohnnyWhisky mi ha voluto regalare a tutti i costi in segno di amicizia e sto ancora più male.

Il Finale

I giorni a seguire sono stati stupendi, Frank e Olivia sono stati degli ospiti squisiti. La parata di San Patrizio, l'aragosta che Olivia ha cucinato con la sua salsa segreta all'aglio, la visita ai laboratori del MIT e il pranzo a Marketplace, le risate con gli amici e la birra Irlandese; tutto perfetto.

Non so dirvi che fine abbia fatto SteveClever, ma un paio di mesi dopo mi sentii con il Cliente per istruire un nuovo tecnico sull'uso e manutenzione del software dell'impianto ma non era lui.

La telefonata fu introdotta da lei, TheVoice. Sarebbe stato bello avere avuto la prontezza di riflessi di registrarla, a conferma della sua esistenza ... oramai in un ricordo.

Il barattolo di Moon Light regalatomi da JohnnyWhisky lo ho bellamente abbandonato sul sedile dell'auto a noleggio pregando l'addetto al ritiro dell'auto di buttarlo via, mi sembrava convinto e mi auguro per la sua salute che non abbia invece deciso di assaggiarlo.

In ufficio, puntato con uno spillo sulla bacheca di sughero ho ancora il Safety Report di quell'intervento, e ogni volta che mi capita di leggere o sentire qualcuno discorrere sulla sicurezza negli impianti lo osservo e mi viene da sorridere al ricordo di JohnnyWhisky che mi diceva "diciottomesi, diciottomesisenzaalcunincidente".

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Commenti e note

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@ Kirkegaard, grazie grazie grazie.

@ kloddd, grazie per i complimenti.

Il #6 è quasi in stampa ... a rileggerci a breve.

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Che ridere! Già alla scritta jimmyslowmotion ridevo. Per non parlare della descrizione di SteveClever. Geniale!!! la descrizione dei personaggi è veramente geniale. Ovviamente aspetteró con ansia il #6. Un saluto.

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Be... Mi sembra che almeno questa volta non hai rischiato la vita.... Mi faccio il pdf cosí me lo leggo con calma... Grazie Carlomaria.... ;)

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@sebago, ok, ok, ci provo. Ora sono in aeroporto a Hong Kong in attesa dell'ultimo volo che mi porterà a casa; nella speranza che non lo cancellino, serebbe il terzo oggi. :-( E dopo aver finalmente mangiato una pizza quasi vera, sono qui a scivere il racconto #6. Poi si vedrà, grazie ancora, -carlo.

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Hai visto? Admin ti ha già scritto la recensione...

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@ Guerra, Grazie per i complimenti. In quanto alla fantasia, beh, magari un po di colore ai personaggi e qualche pennellata qua e la al racconto, ma credimi; le storie sono maledettamente vere. :-)

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Eccezionale! Mi piacerebbe sapere cosa è frutto della tua fantasia e cosa invece pura realtà. Ma capisco che in un racconto realtà e fantasia si mescolano e non è dato sapere la percentuale dell'uno rispetto all'altro, come il piatto di un rinomatissimo chef! Bravo Carlo.

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@ admin, grazie a te per l'ospitalità, si insomma, grazie di tutto. Qui va a finire che con tutti queste lodi poi mi imbarazzo veramente :-) -carlo.

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Carlo, devi credere alle parole di Sebago!

Vedo già la notizia sui quotidiani più diffusi dell'opera prima di "un nuovo umorista, che trasforma le sue avventure tecniche in racconti esilaranti, con una sceneggiatura abile ed efficace ed una marcata e spassosa caratterizzazione dei protagonisti, una gustosa miscela di impiegati e dirigenti fantozziani con i variopinti personaggi di Carlo Verdone".

Insomma, Carlomariamanenti: sei

TROPPO FORTE ! ;)

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@sebago, grazie mille per le splendide parole, ma se continui così poi va a finire che ci credo pure io e poi mi monto la testa. :-)

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<<...con il prossimo racconto faremo un viaggio oriente, più precisamente in Cina per una nuova avventura dal titolo: "eleven sixtyeight"...>> questo sito ha un bug: non si può votare in anticipo!!! P.S.: Carlo, tu sottovaluti (e alla grande) l'ipotesi del libro. Ma quando pubblicherai il #1 e vedrai i racconti tutti insieme sono dell'idea che cambierai opinione. Con tutta la spazzatura pseudocomica che c'è in giro, i tuoi racconti stanno al di sopra di qualche decina di ..."scaffali". A menzus biere.

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@ Guerra, grazie per la fiducia! Spero si poterti allietare il week end.

@ Ivan_Iamoni, se ti dovesse servire un ghost writer fammelo sapere ;-). In quanto alla Cina, oggi finalmente sono riuscito a mangiare una "pizza" da Pizza Hut e mi sembrava di essere al Savini in piazza Duomo a Milano ... per il resto, pazienza.

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Bellissima storia Carlo, i miei complimenti. Desidererei avere la tua stessa capacità narrativa e di esposizione, per poter raccontare anche le mie mille disavventure. Nel leggererti, sogno ad occhi aperti ed immagino situazioni analoghe in luoghi analoghi del mio vissuto lavorativo. Bravo. P.S. Vacci piano con la Cina, sai che sono permalosi loro?

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Ovviamente il fine settimana sarà dedicato alla lettura del tuo nuovo racconto. Grazie Carlo! Voto di stima, ma sono sin d'ora sicuro meritatissssimo!!!

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Grazie a te grandegiove, sono lieto di averti fatto divertire. -carlo.

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Non saprei davvero cosa aggiungere.. Ho voluto aspettare di avere un attimo di calma per potermelo godere tutto di un fiato e ne è valsa davvero la pena! La discesa dell'whisky all'interno del corpo con relativo bypass dell'apparato digerente mi ha fatto cadere dalla sedia.. ;) Semplicemente complimenti e tante tante grazie!

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Caspita quanti siete, procediamo con ordine: @ Attilio, ti ringrazio per l'apprezzamento, anche TheVoice ti ringrazia tanto.

@ shadonvy, StevClever ti saluta e ti ringrazia, in quanto al Moon Light, non lo augurerei proprio a nessuno credimi.

@ marco438, grazie grazie grazie.

@ mir, Grazie per i complimenti, sono felice che ti sia piaciuto.

@ fairyvilje, con un nome come Stefano Intelligente non poteva essere altrimenti.

@ GuidoB, devo darti due notizie, purtroppo una cattiva ma anche una buona: la cattiva notizia è che purtroppo di StevClever ce ne sono molti altri ... quella buona è che a breve ne conoscerai alcuni nei prossimi racconti.

@ DirtyDeeds, Grazie per i complimenti, vuoi vedere che StevClever ha cambiato nome e adesso fa un'altro mestiere?

@ Lele_u_biddrazzu, grazie anche a te.

@ Paolino, Grazie amico mio. Effettivamente di "light" nel senso puro del termine in quel wisky non c'era proprio nulla.

@ sebago, E' stato un piacere mantenere una promessa; in quanto a scrivere un libro vorrai scherzare, per quelle cose li bisogna fare sul serio.

Spero che Paolino non me ne voglia se per al sua storia, che sta scalando la classifica, dovrà aspettare qualche tempo.

Per chi fosse interessato con il prossimo racconto faremo un viaggio oriente, più precisamente in Cina per una nuova avventura dal titolo: "eleven sixtyeight".

Ancora un grazie di cuore a tutti voi, -carlo.

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Carlo sei un grande, anzi un "ENORME"...! La tua calma olimpica non ha rivali in tutto il globo terracqueo. Io con SteveClever non avrei resistito e lo avrei pestato. Alla prossima. P.S.: sono sempre più convinto che alla fine ci uscirà un bellissimo libro.

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Aggiungo: più che Moon Light a me sembra Moon Shadow, dato il colore ;-)

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Devo dire che, nonostante in parte la storia la conoscessi già in quanto me la avevi raccontata a voce (almeno nella parte centrale, quella del "Let me out"), non posso esimermi dal ridere per come i personaggi pittoreschi che incontri siano a volte così sprovveduti. Complimenti! E ora, aspetto iil #6... Bravo.

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Bellissimo ah ah ah :D

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S-P-E-T-T-A-C-O-L-O ! Comunque SteveClever è stato ancora avvistato mentre aggiornava i programmi di un lanciatore della NASA: http://articles.cnn.com/1999-09-30/tech/9909_30_mars.metric.02_1_climate-orbiter-spacecraft-team-metric-system?_s=PM:TECH ;-)

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Ah ah ah, bellissima anche questa storia... SteveClever è un concentrato inimitabile (speriamo!!!).

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Alzo lentamente......moooolto lentamente il braccio destro in segno di votazione positiva. Splendida la storia del Whisky, color marrone mio dio! Mi chiedo se fosse distillato coll'alcool o con qualcos'altro. Da applausi steve clever!

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E come molti geni... resterà incompreso!

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Che bella gente che trovi XD tra tutti credo che Stefano il Genio sia il "migliore".

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Letto! Ci vorrebbe un altro voto, ma non si puo! Però Carlo, ero certo che avresti chiesto lumi a Simplytheboss riguardo Thevoice... peccato, rimarrà un mistero! Complimenti per la tua vena romanzesca! Ciao Attilio

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...altro che breve racconto, complimenti ;)

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Letto tutto d'un fiato. Bravo Carlo.

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Condivido il pensiero di Attilio!! Sò cosa fare stasera!

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Ciaooooooooo, prima voto e poi leggo! :)))

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