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Norma CEI 64-8;V5 2019-02 (Protezione contro le sovratensioni)

Il CEI ha pubblicato la variante della Norma CEI 64-8;V5 2019-02 che è entrata in vigore dal 1/3/19 e che ha superato l'inchiesta pubblica come Progetto C. 1218 (scaduta il 31/5/2018).
Questa Variante contiene la nuova Sezione 443 della Norma CEI 64-8/4, la nuova Sezione 534 della Norma CEI 64-8/5 e la nuova Sezione 722 della Norma CEI 64-8/7.
La nuova Sezione 443 recepisce con modifiche la HD 60364.4-443:2016-02 mentre la Sezione 534 la HD 60364.5-534:2016-02.
La new Sezione 722 (Alimentazione dei veicoli elettrici) recepisce con modifiche la Norma HD 60364-7-722:2015-02. Nel frattempo l'analoga IEC del 2015 è stata sostituita dalla IEC 60364-7-722:2018 che non è stata ancora recepita in Cenelec. Visto l'utilizzo particolare di questa Sezione verrà trattata in altri articoli/post specifici.
Nelle Generalità Sez. 443 si specifica le prescrizioni per la protezione degli impianti elettrici contro le sovratensioni transitorie di origine atmosferica trasmesse attraverso la rete di distribuzione dell'energia elettrica, comprese le fulminazioni dirette sul sistema di alimentazione, e quelle contro le sovratensioni dovute a manovre.

L'art. 443 non specifica le prescrizioni per la protezione contro le sovratensioni transitorie dovute a fulminazioni dirette o in prossimità della struttura (per queste la Nota 1 indica di far riferimento alla Norma CEI EN 62305-2).
Viene indicato un metodo di valutazione dei rischi (art. 443.5) nuovo e semplice basato sull'applicazione di una formula attraverso il calcolo del livello di rischio calcolato (CRL) di cui in Allegato A vengono dati degli esempi di applicazione. La formula è basata sullo utilizzo di un fattore ambientale fenv che (tabella 443.1) dipende dal tipo di ambiente (rurale e suburbano oppure urbano) e da un coefficiente F (vale da 1 a 3 secondo la scelta dei vari Comitati Nazionali) rapportato alla lunghezza del tratto sottoposto alla valutazione del rischio Lp moltiplicato per Ng ossia la densità di fulminazione al suolo (fulmini per Km2 per anno) nel punto in cui è presente la rete di alimentazione e la struttura collegata. Anche per il calcolo di Lp è riportata la formula applicativa. Se il calcolo di CRL porta a ≥ 1000 non è necessaria alcuna protezione contro le sovratensioni transitorie di origine atmosferica; se invece CRL porta a < 1000 la protezione è richiesta.
La 443.5 riporta anche il seguente commento Si ricorda che la serie di Norme CEI 62305 presenta il metodo più generale (basato sull'approccio probabilistico) per la valutazione del rischio e la scelta degli SPD. Il metodo descritto nel presente documento, pur semplificato, non confligge con le indicazioni della serie di Norme CEI 62305.
In 443.6 viene riportata la classificazione delle tensioni nominali di tenuta a impulso in kV (categorie di sovratensione) ed in particolare nella Tab. 443.2 la tensione nominale di tenuta ad impulso dell'apparecchiatura (Uw) in base alla tensione nominale dell'impianto, alla tensione tra linea e neutro, derivata dalle tensioni nominali in c.a o in c.c, vengono stabilite n. 4 categorie di sovratensione per apparecchiature con tensione con tenuta ad impulso nominale: molto alta, alta, normale e ridotta (es. 6kV; 4kV; 2,5kV; 1,5kV per sistemi 230/400V).

Nella Sez. 534 si parla di dispositivi per la protezione contro le sovratensioni transitorie e quindi di dispositivi SPD ed SPDA che sono un insieme di SPD inclusi i corrispondenti dispositivi di distacco richiesti dal costruttore di SPD che forniscono la protezione richiesta contro le sovratensioni per un tipo di messa a terra del sistema.
Vengono riproposti i concetti di corrente nominale di scarica per la classe di prova II In e la corrente di scarica impulsiva per la classe di prova I Iimp e quindi la scelta ed installazione degli SPD (art. 534.4). Viene riportato un esempio di corretta installazione di SPD di Tipo 1, Tipo 2 e Tipo 3 ed i tipi di collegamento CT1 (configurazione 4+0 o 3+0) e CT2 (configurazione 3+1).
In 534.4.4 viene illustrata la Scelta degli SPD in base ai diversi parametri influenti ed infine nello Allegato A i diversi schemi di installazione SPD con esempi installativi in funzione delle configurazioni del sistema:

  • Sistema TT 3F+N connessione CT2/CT1
  • Sistemi TN-C e TN-C-S
  • Sistemi TN-S
  • Sistemi IT con e senza il neutro.

La 64-8;V5 può essere acquistata presso il sito di CeiNorme (https://my.ceinorme.it) al costo di € 85,00.

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Commenti e note

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di ,

OK i differenziali puri monofasi non hanno un morsetto contraddistinto per la fase, come avviene per i magneto-termici ove serve proprio per indicare la posizione del polo protetto.

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di ,

Vi chiedo scusa per l'OT, ma penso che mi possiate risponde velocemente. Ho comprato un tipo F per la monofase dopo questa discussione, ma mi sono reso conto solo dopo che è un 2P, e non uno 1P+N. Ma è dovuto al fatto che sia solo differenziale puro, e non magnetotermico, vero? I differenziali puri sono per loro natura tutti 2P? Posso invertire come voglio fase e neutro quindi nei poli non essendoci indicazioni? Non è che ho sbagliato acquisto???? grazie per l'aiuto :-)

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di ,

Ho visto un pò di cose, grazie. Discussioni simili sugli impianti fotovoltaici non ce ne stanno? quelli di ora hanno tutti la dichiarazione dove viene detto che sono costruiti in modo tale da non produrre correnti di guasto continue? ci dobbiamo fidare solo di una tale dichiarazione?

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di ,

Ecco il mio post nel forum "Veicoli Elettrici" che consiglio di visionare in toto (basta andare in forum e cercare Veicoli Elettrici" Tra pochi giorni il CEI (dovrebbe pubblicare la 64-8;V5 a seguito della scadenza della inchiesta pubblica C. 1218 - già pubblicata!).
Mi permetto di segnalare l'art. 722.531 "Dispositivi per la protezione contro i contatti indiretti mediante interruzione automatica dell'alimentazione" e soprattutto l'art. 722.531.1 "Dispositivi di protezione differenziale" che recita "...… Per tutti i punti di connessione le misure di protezione devono essere: - interruttori differenziali di tipo B; - interruttori differenziali di tipo A e un idoneo dispositivo (es. sonda di corrente ad effetto Hall ndr) che assicuri l'interruzione dell'alimentazione in caso di corrente di guasto in corrente continua superiore a 6 mA ……" quindi l'utilizzo del solo differenziale tipo A (o F) non basta ma necessita anche un ulteriore dispositivo che le Norme IEC 62955:2018 definiscono RDC_MD o RDC-PD a seconda che il suo utilizzo sia per il monitoraggio o la protezione della cc in caso di guasto.
Ecco inoltre il link del mio blog "Aggiornamenti normativi": https://www.electroyou.it/bonang/blog. in cui trovi altre delucidazioni richieste.

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di ,

riusciresti a mettermi un link? sono nuovo qui, ancora non mi oriento benissimo. grazie davvero

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di ,

Guarda nella sezione del forum "veicoli elettrici".

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di ,

Ti consiglio di dare un'occhiata ai miei post "stazioni di ricarica per V.E. ove lo argomento è stato trattato.

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di ,

Grazie. Ma è vero che questa mancata distinzione tra mono e trifase va a incidere sulle definizioni di tipo F e B? Come se il tipo F venisse assorbito nel tipo B monofase? Lo hanno detto (o almeno lui aveva capito così) ad un corso cei a u n mio amico. Purtroppo non posso permettermi il lusso di comprarla e leggerla :-(

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di ,

Nelle ultime Varianti della 64-8 (es. V3)spesso si parla delle varie tipologie degli interruttori differenziali e del possibile corretto uso pratico. Anche la V5,che ha commentato, nella Sez.722 si danno precise indicazioni per le stazioni di ricarica dei veicoli elettrici annullando la preesistente distinzione tra prese monofasi e trifasi.

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di ,

Salve, sono nuovo del forum, e ci sono arrivato informandomi sulle tipologie dei differenziali. Nessuna novità su questi? nessuna nuova prescrizione dei tipi B e F in casi molto più ampi, sui quali dovrebbero essere prescritti? In presenza di inverter, pompe di calore, ups, colonnine di ricarica, etc, ormai invadenti ogni angolo delle nostre case? Comunque è assurdo che delle norme siano a pagamento...dovrebbero essere gratuite, per far in modo che l'utente finale, nella sua teorica ignoranza, possa verificare di aver ricevuto un lavoro alla regola dell'arte. Grazie, saluti Francesco

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di ,

Non si tratta di novità .. più onerosa per il Cliente! La protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica o dovute a manovre era già prevista nella CEI 64-8/4:2012-06 ed i Dispositivi per la protezione contro le sovratensioni transitorie con la dicitura "Limitatori di sovratensioni (SPD)" era presente nella CEI 64-8/5:2012-06. Le due sezioni suddette sono solo state sostituite da quelle contenute nella Variante 5, tra l'altro in parte per recepire le Norme europee HD come citato anche nel mio articolo. Il controllo della sovratensione (art. 443.4) deve essere previsto e molto attentamente ipotizzato quando le conseguenze degli effetti di tali sovratensioni influiscono sulla: a) vita umana b) servizi pubblici e sul patrimonio culturale c) attività commerciali o industriali d) su presenza di grande numero di persone (uffici, scuole ecc). Per tutti gli altri casi può essere effettuata una valutazione del rischio semplicemente con il livello di rischio calcolato (CRL) art. 443.5 che è la vera novità introdotta dalla V5 e che potrebbe definirsi un metodo semplificato che diversifica principalmente l'ambiente rurale e suburbano [fenv=85xF] rispetto all'ambiente urbano [fenv=850xF]. Sottolineo che fenv è al numeratore della formula, da cui il fatto che CRL maggiore o uguale a 1000 non è necessaria alcuna protezione contro le sovratensioni transitorie di origine atmosferica. Il coefficiente F deve essere posto uguale a 1 per tutti gli impianti. Tuttavia in caso di ambienti residenziali i Comitati Nazionali per le abitazioni possono modificare il valore del coefficiente F da 1 a 3 (di conseguenza aumentare i casi in cui può non essere necessario applicare SPD). Per completezza cito infine il lavoro del CT81 italiano che ha prodotto la Guida CEI 81-27:2013-11 che è "La guida d'applicazione all'utilizzo di limitatori di sovratensione all'arrivo della linea di alimentazione degli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione".

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di ,

Bella novità, in pratica, quando un installatore prende un lavoro in opera, deve eseguire una serie di verifiche preliminari non banali, e alla fine, con la dico ..il conto diventa salato per il cliente.

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