Al link http://angeloricotta.altervista.org/UndersamplingAR/Undersampling%20applicato%20alla%20rotazione%20delle%20ruote.pdf ho pubblicato una spiegazione del movimento apparente dei raggi di una ruota usando il concetto di undersampling tratto dall'analisi dei segnali.

Al link http://angeloricotta.altervista.org/File/Logarithmic%20resistor%20ladder.pdf ho pubblicato il procedimento dettagliato di sintesi di una nota scala resistiva logaritmica che a prezzo di qualche complicazione costruttiva ha però la possibilità di avere una grande dinamica insieme a step fini di attenuazione e con relativamente pochi stadi.

Recentemente ho avuto la necessità di sostituire dei potenziometri logaritmici con commutatori rotativi a n posizioni con determinate attenuazioni in dB. Non sono riuscito a trovare online un metodo per calcolare i valori delle resistenze necessarie perciò mi sono inventato il procedimento che descrivo in http://angeloricotta.altervista.org/File/Attenuatore%20logaritmico%20a%20n%20posizioni.pdf

Non m'intendo di sistemi a radiofrequenza, in particolare di antenne. Purtuttavia nell'articolo che segue ho provato ad analizzare e progettare, per la prima volta, delle antenne mag-loop. Lo scopo è che volevo verificare se riuscivo a simulare in LTSpice questo tipo di sistemi. Il risultato è stato che i circuiti equivalenti a costanti concentrate utilizzati non riescono a riprodurre alcuni parametri di funzionamento delle antenne e il perché non mi è chiaro. Sicuramente in questo gruppo ci sono delle persone molto esperte nel settore che potrebbero darmi delle spiegazioni e dei suggerimenti. Ecco il link dell'articolo http://angeloricotta.altervista.org/File/Calcolo%20antenne%20mag-loop.pdf Per quanto riguarda la micro antenna mag-loop a 1GHZ progettata so bene che le mag-loop vengono usate, per le applicazioni radioamatoriali, esclusivamente nelle HF. Si può arrivare anche alla parte bassa delle VHF. In UHF non hanno proprio senso in quanto in questa banda esistono delle antenne molto più performanti. Il mio intento però non era pratico ma puramente speculativo, ovvero vedere fino a che punto potevo spingere le formule e la simulazione.

Rivisitazione di un vecchio e famoso paradosso motivato dal fatto che mi è capitato di leggere recentemente due articoli interessanti in merito. Qui inserisco solo il link per non dover riscrivere tutto daccapo http://angeloricotta.altervista.org/File/Paradosso%20dei%20condensatori%20analizzato%20con%20LTSpice.pdf