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Un aggancio a regola d'arte!

Se si legge il primo racconto di Carlo Maria Manenti pubblicato nel nostro sito ci si diverte e contemporaneamente ci si meraviglia.
Possibile, si pensa, che sistemi automatizzati con le tecniche più moderne presentino particolari di progetto che anche chi non sa nulla di elettronica, meccanica od elettrotecnica, ha immediatamente la sensazione che c'è qualcosa che non va?

Per quanto Carlo ci racconta si deve dire di sì, è possibile, ma può sorgere il sospetto che tutto sia stato esagerato ad arte.
Ma la realtà è sempre in grado di superare la fantasia e la superficialità è molto più diffusa di quel che si riesce a pensare.

Questa è la mia cucina ( con il mio cagnolino, Wally :).
L'ho acquistata da poco più di due anni.

Ho già raccontato un episodio ad essa relativo: la manopola push-pull del forno che si era rotta.
L'ho considerato, tutto sommato, un guaio possibile e pensavo, con quello, diminuita la probabilità di ulteriori inconvenienti. Almeno a breve termine.
Be', mi sbagliavo, come al solito.

Quella in alto a destra, nella foto sotto, è la maniglia della porta del frigo.

Così, chiuso, tutto è abbastanza regolare.
Ma apriamola.

Quello che si vede non ha l'aspetto dell'interno di un frigo.
In effetti non lo è, perché si è aperta solo la porta laccata esterna.
Per accedere all'interno occorre aprire manualmente la vera porta del frigo.

Come mai ci si chiederà?
Ci sono motivi di sicurezza?

E cosa sono quei due buchi, addirittura in rilievo?

Ecco, sono proprio quelli il motivo di questa recensione.

I fori ospitavano le due viti autofilettanti che fissavano alla porta del frigo una piccola staffa metallica, che agganciandosi e scorrendo nella guida della porta laccata, permetteva l'accesso all'interno del frigo con una sola manovra e non in due consecutive.


Per quale motivo è stata tolta allora?

Non so di preciso chi incolpare (costruttore, venditore, installatore) ma qualcuno ha commesso un "piccolo errore"; quello di non pensare allo spessore della lamiera della porta del frigo, al fatto che la stessa, caricata con bottiglie d'acqua, di latte, di vino, ed altri alimentari, assume una massa che si oppone con maggior forza alle accelerazioni delle numerose aperture giornaliere, con conseguente sollecitazione della lamiera proprio nella zona indebolita dalle autofilettanti, e rottura della medesima per lo spessore inadeguato.

Ad ogni angolo della porta del frigo ci sono quattro fori.


Il produttore del frigo ha previsto più agganci: ci sono otto fori per lato. Presumo ne avesse previsti almeno due; il carico si sarebbe distribuito e probabilmente non sarebbe successo nulla.
Chi ha deciso di installare un solo punto di aggancio?
Il progettista della cucina che ha ritenuto sufficiente lo spessore della lamiera?
Il costruttore per risparmiare un euro?
O sono stati persi i pezzi durante il trasporto?
O l'imballatore ha dimenticato di inserirlo nella confezione?
O gli installatori avevano fretta, oppure hanno pensato che nella confezione c'era un pezzo di troppo?

Non so rispondere.
Ho persino pensato ad un calcolo vergognoso. Quante volte si apre la porta di un frigo in un giorno? Facciamo venti volte? Sono 7300 aperture all'anno. Calcolando una rottura per fatica dopo quindicimila aperture, il guaio capita proprio dopo i due anni di garanzia!
Ma direi che si tratta di solo superficialità favorita da incompetenza.

La riparazione

Chiaramente ci sono cose ben peggiori di queste che sono facilmente rimediabili. Il piccolo disagio dell'inconveniente è stato "rapidamente" risolto. Ho informato il venditore che mi ha assicurato che sarebbe venuto a vedere il da farsi il giorno dopo. E' stato praticamente quasi di parola, perché è arrivato tre giorni dopo, ma al successivo è arrivato l'installatore che in poco più di mezz'ora ha predisposto i nuovi agganci: due stavolta, di plastica..., basati su un principio diverso. Qualche decina di euro in tutto.

Ma sì, ridiamoci un po' su; in fondo...

Tutto è bene quel che finisce bene

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Commenti e note

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di ,

Purtroppo capita relativamente spesso, non è andata così male: avevo visto da dei mobilieri, alcuni frigo che usavano ancora il diclorodifluorometano...

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di ,

Bene, pensavo ne avesse la metà.

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di ,

Se non vado errato a leggere il seriale, è stato fabbricato 12 anni fa...

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di ,

Ecco la targa:

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di ,

H/A: Hotpoint/Ariston? Per vedere le sigle del frigo, basta estrarre il cassetto, in basso, a sinistra, dovrebbe esserci un adesivo con tutti i dati (da non staccare!). Sono curioso di sapere che gas refrigerante usa..

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di ,

Pensavo di potervi dire tutto del frigo, invece mi sono accorto che nel malloppo della documentazione degli altri elettrodomestici (Smeg, quelli), non ho nulla del frigo!. E' un Ariston combinato frigo- congelatore, con una sigla H/A che ho trovato sulla fattura. Di più, al momento non so dirvi.

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di ,

La casa produttrice per cui ho fatto assistenza, affermava che le attuali plastiche dei frigoriferi, sono adatte agli alimenti ed hanno perciò una minor resistenza alle sollecitazioni ed alle aggressioni di particolari sostanze. In pratica, mi sono imbattuto più di qualche volta, nel problema dei ripiani, capitato ad admin. La spiegazione data, era che fosse dovuto agli olii di cui si sporcano bacinelle, pentole e quant'altro viene riposto in frigo; i quali in concomitanza alle basse temperature, intaccano le plastiche, facendole disgregare. La cosa non credo sia lontana dal vero. Non so dire però se effettivamente, si possa usare un altro tipo di plastica maggiormente resistente. Non avevo guardato bene l'interno del frigo, che è vero, pare anch'esso, datato; claudiocedrone, (da tecnico) non ho mai pensato che l'incasso sia difficile da riparare perché incassato, se un Tecnico combina guai nel toglierlo dall'incasso, probabilmente era stato incassato malamente. Mi è capitato una volta di dover riparare una lavastoviglie che era stata avvitata al mobile, dall'interno. Per svitare le viti e toglierla così dall'incasso, bisognava togliere il piano di lavoro in granito!

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di ,

Ok, non mi era chiara la data in realtà perché non mi capacitavo che il frigo avesse quel tipo di attacchi "obsoleti", poi quando ho inserito il commento e ne è apparsa la data di inserimento mi sono reso conto che il tempo indicato era quello effettivo rispetto alla visualizzazione; ma... di che marca è il frigo ? Di che classe energetica è ? Ripeto che mi sembra un po' più vecchio dei quattro anni che dovrebbe avere ma...; per quanto riguarda la qualità della plastica effettivamente... "non fanno più la plastica di un tempo"... però gli attacchi a scorrimento sono di plastica morbida e sono praticamente indistruttibili, se proprio vangono sforzati si piegano sganciandosi, per quanto riguarda gli attacchi dei ripiani è strano poiché in tutti i frigoriferi che ho visto sono "scanalature" ricavate nello stesso rivestimento interno, come hanno fatto a rompersi ? Comunque ho personalmente sostituito elettrodomestici appena consegnati a causa di difetti di fabbrica, in particolare nei rigoriferi si presentano anomale bombature del rivestimento interno percui può darsi che ci fosse un difetto di formatura/stampaggio che ne ha "cotto" il materiale rendendolo rigido e fragile (a meno che i "tuoi" attacchi non fossero fatti diversamente, ma ripeto di non averne mai visti di diversi) e poi ci sono marchi "economici" (anche con nome italianissimo... ) che usano materiali scadentissimi e che vengono venduti con grande ricarico da commercianti non proprio onestissimi... ma è un altro discorso. Concludo con un consiglio... da "buona massaia" ma validissimo sui frigoriferi: per prevenire l'indurirsi o l'incollarsi delle guarnizioni magnetizzate di tenuta ma anche per ripristinare guarnizioni già rovinate e deformate (provato personalmente e... quasi miracoloso !) è sufficiente, dopo averle pulite con accortezza e delicatezza, spalmarle con un leggerissimo velo di... crema per le mani ! Provare per credere.

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di ,

Penso, claudiocedrone, che tu abbia fatto un'analisi perfetta. L'articolo è attuale, gennaio di quest'anno. La cucina era in esposizione da un paio di anni, quando due anni fa l'ho acquistata. Probabilmente di quegli agganci ne hanno perso uno. Quelli nuovi di plastca non sforzano l'esile lamiera e dovrebbero essere migliori. Quello che mi lascia perplesso è però la plastica. Nel frigo precedente, un Ariston no frost, in circa tre anni, tutti i sostegni in plastica dei ripiani si sono spezzati. Dobbiamo forse dire:"Ah, non esistono più le plastiche di una volta?"

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di ,

Non mi è chiara la data dell'articolo ma... anche se avesse dieci anni mi lascia esterrefatto che una cucina componibile di un marchio "rinomato" (ma lo stesso se non lo fosse) usi un sistema così obsoleto di aggancio della porta del frigo, io monto e smonto mobili da una trentina di anni e quel tipo di attacchi metallici (e la relativa predisposizione "frontale"sulla porta del frigo da incasso)vi posso assicurare di non averli più visti da "prima dell'euro" anche se... alcuni clienti li vorrebbero tuttora perchè... più resistenti ! Comunque lo stato dell'arte, ribadisco ormai da molti anni, è quello degli attacchi di plastica, inoltre ce ne vanno giustamente due (non uno solo) ma... il frigo da incasso viene inserito prima della spedizione dal produttore della cucina componibile (a volte viene smontato e poi rimontato dall'installatore per alleggerire il tutto in caso di "consegna scomoda") e all'installatore può essere imputabile solo la "negligenza" di non notare (o... di fregarsene) che ne manca uno; inoltre dal segno lasciato dall'attacco originale si evince che quel frigo era montato da ben più di due anni e che o era una cucina già montata in esposizione dal venditore o una giacenza di magazzino del produttore. P.s. La predisposizione multipla non serve per montare più di due attacchi (sarebbe materialmente impossibile !) bensì per poter montare gli attacchi a destra o a sinistra a seconda del verso di apertura, il frigo viene fornito dal produttore di elettrodomestici con apertura destra (come nella foto) "di default" e se serve l'apertura sinistra si effettua l'inversione delle cerniere (ripeto, generalmente è una operazione effettuata dal produttore di mobili, non dall'installatore né dal venditore) mentre per quanto riguarda il rivestimento, come per il resto delle "basi" e dei "pensili" va "obbligatoriamente" indicato dal venditore in fase di ordinazione (imposizione derivante dal sistema di fissaggio delle basette delle cerniere sulle scocche e delle cerniere sugli sportelli); Ah, gli elettrodomestici da incasso si guastano con la medesima frequenza di quelli a "libera installazione" ma questi ultimi sono preferiti dai tecnici perché non gli tocca disincassarli e reincassarli, operazione che gli fa perdere un sacco di tempo e che spesso... non sono in grado di fare senza combinare guai.

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di ,

Interessante articolo, admin. La mia opinione è che la causa della rottura sia dovuta allo spessore del materiale. Nell'ultimo decennio il metallo negli elettrodomestici è andato assottigliandosi. In particolare, il primo tipo di staffa è un po' datato, ma presenta una maggior semplicità di fissaggio, rispetto al modello con cui è stato sostituito. Quest'ultimo deve essere fissato con un po' più di precisione. Verosimilmente il produttore della cucina, fissa da anni i frigoriferi in quel modo. In realtà andrebbero fissate le staffe in due punti, non solo in uno. NON è vero che sui frigoriferi ad incasso, i prefori servano per delle maniglie: non sono previste per niente: "l'incasso" lasciato "nudo" è orripilante :). Per ultimo, i frigoriferi ad incasso si guastano tanto quanto quelli a libera installazione, trovo sia un luogo comune pensare che una tipologia appaia migliore dell'altra... E' solo una scelta estetica.

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di ,

Caro admin, questo tuo articolo fa riflettere sulla superficialità che spesso "professionisti" di ogni estrazione hanno nel fare il proprio lavoro ... e credimi, ne so qualcosa :-) Grazie per la gentile citazione e complimenti per il tuo articolo. -carlo.

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di ,

Grande admin! Hai proprio ragione: tutto è bene quel che finisce bene.

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di ,

come non darti ragione admin, la mia prossima cucina sarà senza alcun dubbio con elettrodmestici non incassati e la loro scelta sarà condizionata da un parametro molto importante : semplicità, dovranno essere molto spartani e possibilmente affidabili. ;)

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di ,

La cucina con gli elettrodomestici a sé stanti e non incassati è la migliore soluzione. Purtroppo avrei dovuto costruire un'altra casa...

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di ,

Leggere quest'articolo mi ha ricordato il vecchio frigo di bene nota marca della mia cucina anch'essa componibile. Il frigo lo sostitui per una serie di difetti di natura elettrica e strutturale ed aveva lo stesso sitema di apertura/chiusura della sua porta/anta, con la differenza che la staffetta sulla porta frigo era saldata e non fissata con delle viti parker nonostante fosse moolto datata rispetto a quella considerata nell'articolo, è evidente che nel caso specifico hanno scelto una soluzione un pò sbrigativa e senza le dovute valutazioni coem quelle esposte da admin sul peso della porta frigo una volta questa ospitasse i vari generi e relative bottiglie. Nel mio caso ho optato per la classica soluzione sostituendo il frigo guasto con un equivalente ma non del tipo componibile ovvero con un bel classico frigo a giorno ..stessa sorte per gli altri elettrodomestici che nel tempo hanno necessitato di un loro rinnovamento... :)

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di ,

Aggancio, con la c, ovviamente. Nel titolo era un refuso. Gli installatori mi hanno detto che quello era il sistema di aggancio previsto dal costruttore della cucina, che non sono il primo a cui si è rotto; evento inevitabile direi! Non mi hanno detto se due anni fa lo sapevano già...

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di ,

P.S i fori in più che vede sono per il fissaggio della maniglia classica quando non si incassa l'apparecchio. Le porte frigo possono montare la maniglia in 4 posizioni a seconda che sia apertura DX Sotto DX Sopra SX Sotto SX Sopra. Qualcuno indebitamente aveva usato due dei fori per fissarle l'aggancio.

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di ,

Articolo interessante, perdoni la franchezza ma è stato troppo buono con chi le ha installato la cucina. Li avrei "sollevati di peso". Mi viene un dubbio.... AgganCio o AgganGio?

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di ,

Grande articolo e accurata descrizione. Strano che non abbiano semplicemente COPIATO altri meccanismi, magari con un buon esercizio di umiltà. Sono cose che succedono ed ecco perchè quando vado a comprare attrezzi del genere me li spulcio al limite della decenza.

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